Dati Istat: si muore di malattie cardiache e tumori

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14/12/2007

Principali cause di morte in Italia prevenibili con alimentazione a base vegetale.

Secondo l'Annuario statistico italiano 2007 dell'Istat, le maggiori cause di morte in Italia sono le malattie cardiache e i tumori. I dati sono riferiti al 2002, ultimo anno disponibile per i dati definitivi sull'argomento.

Si muore soprattutto per le malattie cardiovascolari: il 42% dei decessi in Italia nell'anno 2002 ha avuto questa causa. Si tratta mediamente di 415 decessi su 100 mila abitanti (382 su 100.000 per i maschi e 446 su 100.000 per le femmine).

Al secondo posto ci sono i tumori, con il 29,2% per cento del totale dei decessi, con valori per 100 mila abitanti pari a 337,5 per i maschi e 236,3 per le femmine.

Solo questi due fattori, dunque, sono la causa di quasi tre quarti delle morti che avvengono in Italia ogni anno (il 71,2%, per le precisione).

Eppure, sono anche i fattori piu' facilmente prevenibili con uno stile di vita corretto, la cui componente principale e' una corretta alimentazione. Per quanto riguarda le malattie cardiache, esse sono spesso addirittura curabili, non solo prevenibili.

L'alimentazione ottimale per prevenire queste malattie (ma anche molte altre) e' quella a base vegetale. Le linee guida del World Cancer Institute (l'Istituto Mondiale per gli studi sul Cancro) raccomandano testualmente di "prediligere diete basate su alimenti vegetali e comprendenti un'ampia varietà di verdura, frutta, legumi e carboidrati poco raffinati e, se si consuma carne rossa, di non consumarne più di 80 g al giorno".

Da notare il "se": il cibo su cui basare la nostra alimentazione e' quello vegetale, il consumo di carne e' "facoltativo", ma se c'e' non deve superare un certo limite. Questo limite MASSIMO e' fissato a 80 g al giorno, il che significa 30 kg l'anno. In realta' in Italia si consumano pro capite 92 kg di carne l'anno (62 di carne rossa, 30 di altre carni), quindi oltre il triplo del limite massimo consigliato!

E' chiaro dunque che una modifica delle abitudini alimentari verso una drastica diminuzione del consumo di alimenti animali e un drastico aumento di cereali, legumi, verdura e frutta e' l'unica strada che puo' salvarci dalle "malattie del benessere".

Lo stesso si verifica, in misura ancora maggiore, per le malattie cardiovascolari, che possono anche essere curate attraverso l'alimentazione. Negli USA vi e' piu' di un esempio di progetti di successo basati su questo, che salvano la vita a moltissime persone.

Il dr. Dean Ornish, un giovane cardiologo specializzatosi a Harvard, ha condotto uno studio clinico su pazienti affetti da cardiopatia coronarica. Somministrando ai pazienti una dieta vegetariana molto semplice, a base di cibi non raffinati, con un apporto di grassi ridottissimo, abbinata ad esercizio fisico, a tecniche di gestione dello stress ed alla partecipazione a gruppi di supporto, e' riuscito a dimostrare che "la maggioranza delle lesioni arteriosclerotiche potevano realisticamente regredire, a prescindere dall'età del paziente". Ora il suo programma alimentare e' molto seguito.

Più recentemente, il dr. Hans Diehl, un epidemiologo attivo nel campo delle malattie legate allo stile di vita, ha dimostrato che, se adeguatamente istruite, le persone sono in grado di modificare il proprio stile di vita. Il suo programma Coronary Health Improvement Project (CHIP-Progetto per il Miglioramento della Salute delle Coronarie), prevede l'arruolamento di 100-500 soggetti ad elevato rischio cardiovascolare (più rispettivi consorti) ed il loro inserimento in un ciclo di seminari formativi, per un totale di 40 ore, incentrato soprattutto sull'importanza dei fattori dietetici nello sviluppo e nella regressione di arteriosclerosi, diabete, ipertensione, nonché di tutta una serie di malattie gastrointestinali . Questo programma, viene oggi condotto presso molte comunità ed enti di Stati Uniti e Canada, a dimostrazione del fatto che istruire i pazienti a migliorare la propria salute puntando alla correzione delle cause della malattia e non al trattamento dei sintomi, è un obiettivo valido oltre che il modo più corretto di agire.

La prevenzione di queste malattie, anziche' la loro cura, consente enormi risparmi in tutti i campi: nel campo sanitario, perche' curare i pazienti (con scarse possibilita' di guarigione reale) ha costi enormi per tutta la collettivita', ed inoltre va aggiunta la spesa per la ricerca medica. Consente inoltre il risparmio di tante vite animali, negli allevamenti intensivi e macelli prima, e nei laboratori di vivisezione dopo. Quanti animali vengono fatti soffrire e morire inutilmente nei laboratori, usati come "modello" mai funzionante per mimare le malattie cardiache umane e i tumori? Oltre 330.000 ogni anno, solo in Italia!

Lo Stato deve fare la sua parte: il mantenimento dello stato di salute deve avvenire attraverso seri e responsabili interventi di medicina preventiva, informando le persone, e non attraverso un sistema che "aggiusti quel che si rompe", a carico della collettivita' e delle vite di animali innocenti. Ma e' anche necessario che le persone si assumano la responsabilità della propria salute, cambiando il proprio stile di vita, in primis la propria alimentazione.

Ci sono cosi' tanti motivi per farlo, egoistici ed altruistici: egoisticamente, per la nostra salute. Altruisticamente, per gli animali (negli allevamenti e nei laboratori di vivisezione) e per responsabilita' sociale (evitare alla collettivita' le enormi spese per la cura e la ricerca di malattie che si possono prevenire).

Che aspetti? Sii responsabile, diminuisci il piu' possibile il tuo consumo di alimenti animali (carne di tutti i tipi, pesce, latte e latticini, uova) o, ancora meglio, diventa vegetariano o vegano!

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