Scarsità d'acqua? Scegli la doccia, non la bistecca.

29/06/2022

Tempo di lettura: 5 minuti

In questo periodo di siccità sono molti gli appelli che invitano a non sprecare acqua limitando le docce e altri piccoli risparmi. Tutto giusto, ma ancora più giusto sarebbe far sapere che esiste una scelta molto più potente da compiere come singoli: preferire i cibi vegetali alla carne e agli altri cibi animali.

Basti pensare che per una bistecca da 100 grammi serve la stessa quantità d'acqua che una persona media consuma in 4 mesi per tutti gli usi: per lavarsi, per pulire, bere, ecc.

Possiamo risparmiare l'acqua della doccia finché vogliamo, ma sono solo gocce (tanto per restare in tema!) rispetto a quanto possiamo risparmiare preferendo ingredienti vegetali nel nostro menù.

E questo non vale solo per la bistecca, naturalmente, ma anche per il pollo, il prosciutto, il formaggio e qualsiasi cibo animale.

Usiamo gli animali come macchine, ma sono inefficienti

Tutto questo accade perché gli animali d'allevamento, tristemente usati come "macchine" che trasformano il mangime vegetale in "carne", hanno bisogno di una quantità di mangime molto più elevata rispetto al peso della carne ottenuta dalla loro macellazione: circa 15 volte tanto.

E lo stesso vale per i nutrienti: gli stessi nutrienti che ricaviamo da un kg di cibi vegetali, richiedono invece 15 kg di vegetali (coltivati appositamente, non sono "scarti") per nutrire gli animali da cui poi ricaviamo la carne, il latte e le uova.

Per questo motivo, la quantità d'acqua necessaria per ogni kg di carne è molto più elevata dell'acqua che serve per produrre alimenti vegetali per il nostro consumo diretto: mediamente, 10 volte di più.

Non solo adesso: globalmente l'acqua è SEMPRE scarsa

Ora se ne parla più del solito, per il gran caldo di questi giorni e la mancanza di pioggia, ma a livello globale l'acqua è sempre una risorsa scarsa, quindi è una questione da tenere sempre presente.

Il direttore esecutivo dell'International Water Institute di Stoccolma, ha dichiarato già molti anni fa che i paesi ricchi sono in grado di aggirare il problema importando "acqua virtuale": è così definita l'acqua necessaria alla produzione di un dato bene o servizio.

Questo significa importare cibo (mangime per animali o carne) da altri paesi, anche da quelli che non hanno abbastanza acqua per far fronte alle necessità interne. [1]

Possiamo fare la differenza passando a un menù vegetale, combattendo così un problema di sostenibilità sia ambientale che sociale, contrastando lo sfruttamento dei paesi più poveri e favorendo la possibilità di nutrire tutti.

Passare a un menù vegetale è più facile di quanto sembra e porta molti altri vantaggi: per noi stessi, cioè per la nostra salute, e per gli animali.

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Approfondimento: gli studi sul consumo d'acqua

Gli studi di impatto ambientale della produzione alimentare sono davvero tanti e tutti concordano nelle conclusioni: produrre cibi animali consuma molte più risorse rispetto ai cibi vegetali, a parità di nutrienti.

Per quanto riguarda l'acqua, l'agricoltura, che è per la maggior parte dedicata alla produzione di mangime per gli animali, consuma più acqua di qualsiasi altra attività produttiva: il 70% dell'acqua usata in totale nel mondo.

Gli studi non forniscono risultati sempre uguali tra loro, in quanto essi dipendono da diverse variabili: tipo di mangime, di suolo, di irrigazione, clima, ecc. Il Pacific Institute afferma che sono necessari da 15.000 a oltre 70.000 litri d'acqua per ottenere 1 kg di manzo, e solo da 500 a 2000 litri per un kg di vegetali da usare direttamente per il consumo umano (ortaggi, cereali, legumi, inclusa la soia). [2]

Le ricerche - ampiamente citate in molti articoli scientifici da molti anni - del prof. Pimentel riportano valori ancora più alti: per 1 kg di manzo da allevamento intensivo 100.000 litri d'acqua e 200.000 per l'allevamento a pascolo, mentre confermano i valori di 500-2000 litri per i vegetali (2000 litri per 1 kg di soia, 1910 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate). [3]

Dunque, tenendo conto della variabilità tra le specie animali, i metodi di coltivazione dei mangimi, ecc., si può concludere che, in media, i cibi animali richiedano, rispetto a quelli vegetali, circa 10 volte tanta acqua, come spiegato nell'introduzione.

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Fonti

  1. Alex Kirby, "Hungry world 'must eat less meat'", BBC News Online, August 15 2004.

  2. Gleick P, Cooley H, Cohen M, Morikawa M, Morrison J, Palaniappan M (2010) The World's Water 2008-2009. Pacific Institute, Island Press.

  3. Pimentel D., Houser J., Preiss E., White O., "Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society", Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2.

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