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28/05/2011
Una testimonianza di prima mano dai volontari del posto.
Questo articolo è stato scritto dai volontari animalisti romeni che hanno preso parte al salvataggio dei cavalli selvatici catturati sul delta del Danubio, nella foresta Letea, e che si sono trovati al centro degli eventi. Le loro voci in difesa dei cavalli hanno bisogno di essere ascoltate.
Bucarest - Lunedì 23 maggio 2011
In una settimana, i romeni hanno assistito a due esempi di comportamento inumano e anche alla prova che le cose possono essere cambiate dove c'e amore per gli animali e passione per la giustizia. ONG, volontari singole persone su Facebook hanno reso possibile un movimento che ha salvato i cavalli dal macello. Ma la loro battaglia non è finita ed hanno ancora bisogno di tutto l'aiuto che possono ottenere.
La Foresta Letea è una terra che ospita cavalli da oltre 20 anni, cavalli che sono cresciuti e diventati cavalli selvaggi, liberi. Il loro numero e stimato ad essere intorno ai 4.000. La storia è cominciata quando la popolazione del posto ha iniziato a maltrattare i cavalli della Foresta Letea, parte dell'UNESCO. Mentre le organizzazioni non-governative erano alla ricerca di qualche soluzione, la popolazione locale ha iniziato cercare di approfittarsi di questi cavalli "selvaggi". In realtà, i cavalli sono stati liberati a partire dal 1980 e da allora sono cresciuti e si riproducono in libertà, guadagnandosi l'appellativo di "selvaggi". Questo però non è ancora riconosciuto dalle autorità.
Il 18 maggio 2011, la popolazione locale ha preso la decisione di catturare alcuni cavalli e venderli al macello, dichiarando che i cavalli erano di loro proprietà. Così sono stati catturati 71 cavalli, tenuti prigionieri per una settimana in condizioni pessime, senza le cure necessarie e senza cibo ed acqua.
Un altro pretesto per la cattura era che 19 cavalli soffrivano di anemia infettiva, tuttavia questi sono stati messi assieme a quelli sani, tra i quali c'erano probabilmente anche puledri. Inoltre, i cavalli sono stati feriti e maltrattati e, per la mancanza di acqua e cibo, hanno anche cominciato a diventare violenti tra di loro.
Quando le Associazioni di protezione degli animali come Vier Pfoten (Quattro Zampe), tramite il suo rappresentante Kiki Barbuceanu, GIA e Cutu-Cutu, oltre ad alcune figure pubbliche nazionali, come la presentatrice del TG Cristina Topescu (da Prima TV), la famosissima e grande attrice rumena Oana Pelea, hanno saputo di quello che stava accadendo ai cavalli, hanno deciso di intervenire .
E' stato creato un evento su Facebook che ha raggiunto rapidamente 10.000 partecipanti da tutto il paese e da tutto il mondo e da allora è in continua crescita, fino a contare ora più di 30 000 persone che comunicano costantemente sulla situazione. Con l'aiuto dell'organizzazione online, la gente ha iniziato una protesta flash mob, di fronte al Governo, in Piazza Vittoria, a Bucarest, venerdì 20 maggio. All'evento erano presenti oltre 1.000 persone.
La gente ha iniziato a inviare lettere e messaggi alle autorità e ovunque dentro e fuori del paese per chiedere aiuto. Eppure, poche ore dopo, i cavalli erano pronti per essere lasciati al macello, da qualche parte in Sf. Gheorghe, nella contea di Covasna. 51 cavalli e 3 puledri erano stipati in un camion, alcune cavalle erano state separate dai loro giovani puledri, che sono rimasti in Letea.
Disperate, varie persone han preso l'auto e sono andate a cercare il "camion della morte" (come veniva chiamato su Facebook). Queste erano in contatto con migliaia di persone su Facebook, con le associazioni e coi media.
Per fortuna, nel mezzo della notte, a causa di numerose chiamate che segnalavano che un camion trasportava cavalli senza la dovuta cura, il camion e stato fermato dalla Polizia Locale in Ianca (Contea di Braila). La polizia locale ha agito con professionalità e le ONG e i volontari sono stati grati per il loro coinvolgimento.
I volontari hanno custodito il camion per tutta la notte, cercando di trovare il modo di arrivare ai cavalli e dare loro acqua e cibo. Come spettatori in silenzio vicino al camion, sono stati testimoni del dramma che stava accadendo all'interno, dove i cavalli stavano lottando per rimanere in vita.
Per primi sono arrivati i giornalisti poco dopo mezzanotte, i negoziati erano in corso e la speranza ha cominciato a intravedersi per tutti loro, ma il problema era ancora irrisolto ed i cavalli soffrivano ancora all'interno del camion.
Al mattino, i veterinari della Direzione di sicurezza alimentare, insieme ai volontari, sono riusciti ad aprire finalmente le porte del camion e a lasciare liberi i cavalli in una fattoria privata vicino a Ianca, nel villaggio di Urleasca. Questo è stato possibile grazie alla buona volontà dei proprietari, che hanno accettato di accogliere e ospitare tutti i cavalli. Alla discesa, un cavallo era già morto e molti altri sono crollati a causa della mancanza di acqua e cibo per piu di 300 km su strada e quasi 24 ore di chiusura all'interno del camion!
Il giorno successivo, sabato 21 maggio, si sono mobilitate tantissime persone, sono andate a Urleasca per dare una mano, portare medicine, cibo e forniture per le persone che si trovavano già lì. Purtroppo, un altro cavallo e morto il giorno dopo. Domenica sono arrivate in continuazione forniture provenienti da tutto il paese, e ancora altre persone ad aiutare.
Ma i cavalli hanno ancora bisogno di medicinali, cibo per i puledri, un riparo dal sole e dalla pioggia (temporaneamente ci sono solo quelle improvvisate), assistenza medica, personale qualificato e molto altro e i fondi sono insufficienti.
Tornati a casa, in Letea, i 17 puledri restanti hanno ancora bisogno di una guida e di cure, uno di loro ha solo 4 settimane. Le ONG ed i volontari lottano per tenerli al sicuro e curarli e per far loro ottenere una buona salute, ma il loro destino è ancora nelle mani delle autorità.
Per favore aiutaci a vincere questa battaglia e proteggere queste stupende creature! Noi ci battiamo per i loro diritti e il benessere, ma abbiamo ancora bisogno di tutto l'aiuto possibile!
Cosa puoi fare tu
In questo momento sono in corso pressioni per arrivare ad una situazione chiara e positiva: i cavalli di Letea hanno bisogno di una legge per proteggerli e delle soluzioni per far sì che questo tipo di eventi non accada di nuovo.
Firma le petizioni
1. Petizione in romeno
Firma la petizione
I campi da compilare sono, nell'ordine:
nome e cognome
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saltare tutti gli altri campi, e poi il campo "*Cod validare"
va riempito con le lettere visualizzate nell'immagine con lo sfondo blu subito sotto.
Premere il bottone blu poco sotto per firmare.
Arriverà poi un'email di conferma della firma: per confermare, occorre cliccare sul link contenuto nella mail.
2. Petizione in inglese su Care2
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Se avete gia' firmato prima delle petizioni su questo sito, troverete i
vostri dati gia' compilati, e bastera' premere il bottone arancione
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e poi alla pagina successiva di nuovo il bottone arancio
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per confermare.
Se e' la prima volta dovete anche riempire tutto con i vostri dati.
Per chi non sa l'inglese, i campi da inserire sono nell'ordine:
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e poi potete aggiungere un commento aggiuntivo se volete personalizzare
il messaggio. Premere il bottone arancione SIGN NOW e poi alla pagina
successiva di nuovo il bottone arancione SIGN NOW per confermare.
Fai una donazione per le cure dei cavalli
1. Sul sito di GIA - Gruppo di Iniziativa per gli animali si può fare una donazione con paypal o carta di credito premendo il bottone "Donate" sulla colonna destra in home page:
http://www.orasulanimalelor.ro/
2. Sul sito di VIER Pfoten Romania (Quattro Zampe) sulla colonna di sinistra il bottone rosso "DONATE ON LINE" consente di fare donazioni con la carta di credito:
http://www.vier-pfoten.ro/website/output.php?id=1087&language=1
Contatti
Il contatto dei volontari che hanno inviato questo comunicato è d3lyk@yahoo.com
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.