Contro il "Fishing festival"

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08/06/2011

Un presidio a Salerno contro un festival di "pesca sportiva".

Testimonianza di Nadia

Lo scorso week-end (4-5 giugno) si è svolto a Salerno il "Fishing Festival 2011", primo show di pesca sportiva organizzato da diverse associazione del settore e dal canale Sky "Caccia e Pesca".

Gli stand e le dimostrazioni all'interno dell'area proponevano metodi e materiali nuovi per la pesca: alcuni depliant della manifestazione sottolineavano che "slamare”"un pesce che ha inghiottito l'amo ritarda le operazioni di ripresa durante le gare ed è qui che la tecnologia andava incontro agli "sportivi" con ami innovativi, non certo meno dolorosi per i pesci, ma solo più veloci da togliere!

Attivisti provenienti da diversi province della Campania hanno presidiato l'ingresso durante lo svolgimento della manifestazione. L'intento era quello di far capire al pubblico e ai passanti che, in questa attività, non c'è proprio niente di sportivo: i pesci catturati subiscono ferite alla bocca e agli organi interni, provocati dagli ami che spesso risultano fatali, possono morire per lo stress, per il troppo tempo fuori dall'acqua o per la troppa produzione di acidi durante la fase anaerobica in cui sono attaccati all'amo o, semplicemente, perché le ferite riportate provocano menomazioni e danni permanenti che non consentono all'animale di procacciarsi il cibo o di sfuggire ai predatori.

Alcuni pescatori si sono avvicinati agli attivisti per "precisare" che non si paragonano ai cacciatori: il loro è solo uno sport, poiché il pesce viene rigettato in acqua subito dopo! Quello che si cercava di far capire a queste persone è che i pesci sono esseri senzienti, in grado di provare dolore e paura proprio come noi. Per il resto, a parte qualche vivace "scambio di opinioni", il presidio si è svolto in maniera tranquilla: la collocazione della manifestazione, in pieno centro, attirava soprattutto persone non particolarmente interessate a questo evento, che dopo aver preso e letto i nostri volantini, rinunciavano ad un (molte volte già svogliato) giro tra gli stand, ed optavano per una passeggiata sul lungomare.

Sappiamo che qualcuno ha contattato siti di divulgazione vegan il giorno dopo il nostro presidio, dopo aver letto i volantini: sapere di aver convinto anche una sola persona dell'inaccettabilità di ogni tipo di sfruttamente è il più grande incentivo a continuare la nostra lotta!

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