Condividi:
08/08/2011
Ecco i motivi dell'attivismo animalista: tutti gli animali che soffrono.
Nella prefazione del libro "Striking at the roots", una guida pratica all'attivismo animalista, viene riportato un elenco, essenziale e toccante, dei tanti campi di sfruttamento, tortura e uccisione degli animali che tutti noi, come attivisti, cerchiamo di combattere ogni giorno. Tutte le brutture contro le quali portiamo avanti la nostra battaglia.
Ho trovato queste due brevi pagine molto efficaci per far capire i motivi del nostro agire, e anche commoventi, perché evocano immagini che vanno dritte al cuore, che fanno male ma sono anche da sprone per fare sempre di più e per ridimensionare i nostri affanni quotidiani, che non sono nulla di fronte alla sofferenza patita ogni giorno da milioni di animali.
Non credo che l'autore se ne abbia a male (tutt'altro...) se traduco questa introduzione, quindi eccola, per tutti voi.
Marina Berati
What are we fighting for?
di Mark Hawthorne
Combattiamo ogni giorno per loro:
I polli negli allevamenti intensivi, che vengono fatti crescere in modo così veloce che le loro brevi vite sono piene di sofferenza: ossa fragili, congestione polmonare, zampe deformi e malattie cardiache sono problemi comuni per gli animali tenuti in queste condizioni.
Le galline ovaiole allevate in batteria, che trascorrono due anni stipate in gabbie di metallo con altre galline, senza nemmeno lo spazio per stendere un'ala. Se non muore prima per qualche malattia non curata o per prolasso uterino deponendo un uovo, ogni gallina, al termine dello sfruttamento, viene macellata, non appena la sua produttività declina.
I pulcini maschi, scarto di produzione dell'industra della uova: non diventeranno galline, e quindi vengono gasati appena nati, oppure tritati vivi o gettati in sacchi della spazzatura e soffocati.
Le scrofe che trascorrono la vita in gabbie così piccole che non si possono nemmeno girare.
Le mucche che vengono ogni anno intrappolate in un apparecchio di contenzione e inseminate artificialmente perché possano produrre latte dopo il parto. I vitellini vengono subito portati via dalla madre: le femmine diventeranno a loro volta "vacche da latte", i maschi vengono allevati in piccolissimi recinti e macellati a sei mesi per diventare "carne bianca". Le mucche vengono macellate quando la loro produzione di latte declina (dopo pochissimi anni).
Gli animali acquatici, pescati a miliardi dai mari e dagli oceani per morire soffocati lentamente o bolliti vivi.
I cuccioli di foca, massacrati a bastonate per la loro pelliccia, e spesso scuoiati vivi.
I tori, cavalli e vitelli che subiscono il lancinante dolore provocato da speroni, pungoli elettrici e cinghie strette sotto la pancia, tutti metodi usati per farli sembrare "selvatici" così che nei rodei i cow-boy possano fare la parte degli "eroi".
Le mamme elefante che vengono uccise per portare via i figli e usarli negli zoo o nei circhi di tutto il mondo. Anche altri animali selvatici subiscono la stessa sorte.
Gli animali d'affezione, fatti nascere appositamente quando ne esistono già a milioni che vengono abbandonati, maltrattati, trascurati e eutanasizzati ogni anno.
I conigli, i primati non umani, i topi, i cani, i ratti e gli altri animali che ogni anno sono torturati e uccisi a milioni nel corso di inutili test per farmaci, prodotti chimici e detersivi.
Le mucche cui viene tagliata la gola e che vengono scuoiate mentre ancora pienamente coscienti in paesi come India e Cina, dai quali proviene la maggior parte della pelle usata nel mondo.
Le pecore australiane sottoposte al "mulesing", una dolorosa mutilazione in cui vengono tagliati via grossi lembi di pelle e carne dal posteriore senza anestesia o antidolorifici. Le pecore che non producono più abbastanza lana sono spedite via nave nel Medio Oriente per essere macellate.
I volatili e i mammiferi cacciati per "sport", che oltretutto possono morire di lenta agonia quando vengono feriti ma non uccisi dai cacciatori. Gli animali usati per la "caccia in scatola" che vengono uccisi in aree recintate, dai cacciatori che pagano per sparare a questi "trofei".
Gli animali sfruttati per la pelliccia, catturati con le trappole o allevati in gabbia e poi gasati, o soffocati o uccisi per elettrocuzione (attraverso l'ano o la bocca, in modo che il sangue non rovini la pelliccia).
Gli scimpanzé, gli orsi, i leoni e gli altri animali selvatici che vengono maltrattati sia fisicamente che psicologicamente, per addestrarli in esercizi per il divertimento umano.
I cavalli e i cani usati nelle corse, trattati come "macchine da corsa", non come esseri senzienti. Questi animali vengono abitualmente uccisi quando non sono più considerati utili.
Per evitare tutto questo occorre impegnarsi in prima persona, fin da subito.
» Leggi come
Hai un sito o un blog? Se vuoi in pochi secondi puoi avere un box con le ultime notizie di AgireOra aggiornate in tempo reale per i tuoi visitatori. Leggi come inserire il Box Notizie sul tuo sito!
Iscriviti alla Mailing list
Iscrivendoti accetti l'informativa sulla privacy.
Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.
Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!