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23/12/2011
Un presidio a Napoli per informare sulla vivisezione compiuta per la produzione di farmaci.
Testimonianza di Fisio
Tra il 25 ed il 27 novembre si è svolto a Napoli il Pharmexpo, una grandissima fiera del farmaco italiana, che ha visto presenti farmacisti, medici, informatori scientifici e addetti del settore farmaceutico e medico.
La zona di Fuorigrotta, quella dello stadio San Paolo per intenderci, che ospita la fiera D'oltremare, è stata anche meta di molti curiosi e visitatori. Tutti coloro che sono entrati da quei cancelli non hanno però potuto fare a meno di notare che un gruppo ben nutrito ed organizzato di persone, provenienti da molte parti d'Italia, ha messo in atto una protesta contro la vivisezione perpetrata ai danni degli animali da laboratorio e sovvenzionata (direttamente od indirettamente a seconda dei casi) proprio dalle case farmaceutiche.
La protesta è stata fatta tramite striscioni, cartelloni, slogan ed informazioni scientifiche comunicate attraverso il megafono e volantini informativi ben dettagliati.
Dalle 15 alle 19 sono stati distribuiti più di mille volantini informativi, che mettevano in evidenza i dati relativi alle vittime della vivisezione (900 mila animali usati ogni anno in Italia, 12/14 Milioni in Europa), ai metodi con cui questi animali vengono torturati (molte immagini, portate anche addosso dai manifestanti, erano evidenti), ed alle varie discipline scientifiche implicate in essa (Tossicologia, Psicologia, Chirurgia, Fisiologia, Patologia Genetica, Farmacologia le principali).
Molte persone, che sono andate lì magari solo per curiosare, hanno ricevuto un'informazione in più riguardo al farmaco che consumano abitualmente, e che nessuno degli addetti ai lavori avrebbe di sicuro fornito loro. Un'informazione importante a detta di molti passanti, che hanno anche sostenuto ed incoraggiato i manifestanti.
Il Megafono ha più volte sottolineato quello che molti esponenti della lotta alla vivisezione, anche e soprattutto in ambito scientifico (cioè medici e scienziati stessi), intendono, ossia che gli animali non sono modelli sperimentali adatti all'uomo perchè troppo diversi da noi. Le specie animali sono diverse tra di loro da molti punti di vista: anatomico, genetico, fisiologico, biologico. Per gli stessi motivi essi divergono da noi, e noi divergiamo da essi, essendo anche noi animali.
Il Megafono ha ricordato che questi esperimenti sono uno spreco di risorse, perchè queste pratiche non portano ad alcun avanzamento scientifico e che cresce sempre di più il numero di medici e scienziati che vi si oppongono.
Va ricordato che una volta terminata la sperimentazione animale per un medicinale, questo deve ricominciare la sperimentazione da capo sull'essere umano e questo è fonte di molti dubbi sulla giustificazione dei test sugli animali.
Fonte:
Campania Vegan, No alla Vivisezione al Pharmexpo',
4 dicembre 2011
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