Il sondaggio dei vivisettori

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25/11/2012

Il sondaggio commissionato dai vivisettori dimostra che la maggioranza degli italiani e' contraria alla sperimentazione animali.

I vivisettori dell'Istituto Mario Negri hanno presentato pochi giorni fa il risultato di un sondaggio da loro commissionato all'Istituto di ricerche Ipsos per sapere qual è la posizione degli italiani sulla sperimentazione animale.

Ebbene, i risultati sono assolutamente a sfavore della vivisezione, nonostante i vivisettori li presentino sostenendo il contrario, in una memorabile arrampicata sugli specchi.

I vivisezionisti costretti a difendere la loro posizione

Per prima cosa, occorre notare che i sostenitori della vivisezione sono ridotti davvero male, se sono costretti a condurre un sondaggio per dimostrare che gli italiani sono dalle loro parte.

Fino ad ora non ne hanno mai avuto bisogno, perché la loro cantilena "Preferisci salvare un topo o un bambino?" convinceva la maggior parte delle persone, e difficilmente di fronte a questo ricatto morale basato sulla mistificazione le persone erano in grado di rispondere "Con la sperimentazione sugli animali non si salvano affatto i bambini, ma si ammazzano solo animali innocenti!".

Ma ora le persone, non solo gli antivivisezionisti militanti, hanno imparato che non è affatto vero che la sperimentazione sugli animali sia utile, tantomeno necessaria, e hanno anche imparato che chiamarla "sperimentazione animale" anziché "vivisezione" non la rende una pratica più "pulita", rimane sempre qualcosa che comporta sofferenza estrema e morte per gli animali usati.

Tant'è che nella primavera scorsa in diverse parti del mondo è partita una campagna pubblicitaria a manifesti, promossa da una coalizione di vivisettori, che riportava la foto di un ratto e di una bambina, e la frase "Un giorno ti potrei salvare la vita".
In Italia questi manifesti per fortuna non li abbiamo visti, in compenso i vivisettori han pensato bene di condurre un sondaggio.

I risultati del sondaggio

Ebbene, che cosa hanno appurato?

Alla domanda sull'accettabilità dei test su animali per la sperimentazione dei farmaci risulta che il 39% risponde di ritenerlo inaccettabile, il 27% poco accettabile, il 15% abbastanza accettabile, il 18% lo ritiene del tutto accettabile.

Questo dato è molto buono, ed essendo stato pubblicato dai vivisettori stessi nessuno può sostenere che sia una visione di parte "animalista". E' quindi probabile che la realtà sia ancora più spostata verso una posizione anti-vivisezione.
Ma è buono anche così, perché fino a pochi anni fa difficilmente, parlando di farmaci, e non di cosmetici, avremmo avuto un 39% di persone fermamente contrarie, e un altro 27% contrarie, per un totale del 66%, cioè 2/3 degli italiani!

Significa che l'opposizione alla vivisezione è cresciuta di molto, nel pubblico generale.

I vivisezionisti cercano di influenzare gli intervistati

La cosa che fa un po' sorridere, della posizione dei vivisettori, è che poi continuano dicendo che "passando a domande che indirettamente introducono informazioni, l’orientamento degli intervistati muta gradualmente". Ma cosa significa nella pratica, questo? Significa che, quando l'intervistatore dà alle persone informazioni SBAGLIATE, cioè fa loro credere che la sperimentazione su animali serva, che gli animali non soffrano, che siano trattati con tutti i riguardi - le solite menzogne, insomma - allora una parte delle persone, alle pressioni del momento, cambia idea.

Rimangono però ancora un 47% di persone che ritengono per nulla o poco necessaria la vivisezione, nonostante l'intervistatore cerchi di influenzarle.

Insomma: i vivisettori sono costretti ad ammettere che, per portare circa la metà degli italiani dalla loro parte, sono costretti a influenzarli e a rifare la domanda in modo da influire a proprio piacimento sulla risposta, la qual cosa non è proprio la prassi, quando si vuole fare un sondaggio realistico ed affidabile.

Ringraziamo quindi i vivisettori per avere speso tempo e soldi per confermarci un dato molto utile: il 66% degli italiani è contro la vivisezione, un 15% è tentennante, solo un 18% la ritiene accettabile. E, anche dopo aver subito l'influenza delle informazioni fuorvianti fornite dai vivisettori, circa la metà degli italiani rimane contraria.

Ottimo risultato, ne tengano conto tutte quelle associazioni per la ricerca medica che usano parte delle donazioni raccolte per finanziare test su animali: ALMENO un 66% degli italiani non ne è per nulla contento, e se vogliono continuare ad avere donazioni è quindi il caso che smettano di usare animali in laboratorio.

Marina Berati, 25 novembre 2012

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