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22/02/2007
Un articolo pubblicato sulla rivista "Alternatives to Laboratory Animals" (Alternative agli animali di laboratorio) del maggio 2006, intitolato "Studi di carcinogenicita' su animali: implicazioni per il sistema REACH" mette in luce come i test previsti dal progetto REACH dell'Unione Europea atti a valutare se una sostanza chimica puo' provocare tumori sono decisamente poco affidabili, in quanto svolti su animali, e quindi se si mettera' in atto questo progetto senza prima rinnovare il tipo di test effettuati, si otteranno risultati privi di valore.
Il progetto REACH dell'Unione Europea prevede nei prossimi anni un programma di test di tossicita' su decine di migliaia di composti chimici - test svolti su animali. Si tratta di tutte le sostanze chimiche messe in commercio prima del 1981, anno in cui e' entrato in vigore l'obbligo di classificare ed etichettare le sostanze secondo la loro pericolosita' (tramite test su animali). Questo significa milioni di animali uccisi nei laboratori, in aggiunta a quelli che gia' sono usati per testare le sostanze nuove.
Tra questi test sono previsti anche quelli di carcinogenicita' di cui tratta l'articolo:
Knight A, Bailey J, Balcombe J. Animal carcinogenicity studies: implications for the REACH system. Alternatives to Laboratory Animals 2006; 34 suppl 1:139-147.
Presentiamo qui l'abstract dell'articolo pubblicato, e un paio di considerazioni conclusive dello stesso. L'intero articolo puo' essere scaricato in formato pdf dal link indicato in calce.
ABSTRACT
La proposta della Commissione Europea per la Resistrazione, Valutazione e Autorizzazione delle sostanze Chimiche (REACH) risale al 2001 e ha come scopo quello di migliorare la salute pubblica e ambientale valutando la tossicita' delle sostanze chimiche potenzialmente tossiche e riducendone l'utilizzo. I maggiori benefici attesi sono quelli derivanti dalla diminuzione dell'incidenza del cancro.
Quindi, l'identificazione accurata delle sostanze chimiche cancerogene deve essere una delle maggiori priorita' del sistema REACH. Vista la scarsita' di dati clinici umani, l'identificazione delle sostanze potenzialmente cancerogene si e' tradizionalmente basata sui test su animali. Tuttavia, il nostro esame del database delle sostenze tossiche dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente statunitense (EPA) ha rivelato che per la maggior parte delle sostanze chimiche piu' preoccupanti per la salute pubblica (93 su 103, cioe' il 58%) l'EPA ha concluso che i dati sulla carcinogenicita' sugli animali erano inadeguati per poter classificare la sostanza come probabile cancerogeno per gli umani o non-cancerogeno.
In questi test, sono state usate un'ampia varieta' di specie, soprattutto roditori; un'ampia varieta' di vie di somministrazione; e sono stati esaminati gli effetti su una varieta' particolarmente ampia di organi. Questi fattori creano dei seri ostacoli biologici che rendono molto difficile una estrapolazione accurata dei risultati verso gli umani.
Inoltre, studi analoghi delle stesse sostanze chimiche, svolte dall'International Agency for Research on Cancer hanno dato risultati significativamente diversi, il che indica che la vera predittivita' per gli umani dei dati di carcinogenicita' sugli animali e' ancora piu' bassa di quella indicata dalle cifre dell'EPA.
Di conseguenza, proponiamo la sostituzione dei test di carcinogenicita sugli animali con una combinazione multipla di test non-animali, dalla quale ci si attende una caratterizzazione del rischio di carcinogenicita' con una predivitta' per gli umani superiore. Ulteriori vantaggi comprendono un sostanziale risparmio di risorse finanziarie, umane e animali e potenzialmente maggiori informazioni sui meccanismi dello sviluppo dei tumori.
Nelle conclusioni gli autori affermano che "Anche basandosi solo sulle cifre dell'EPA, la predittivita' dei dati di carcinogenicita' su animali per la valutazione del rischio umano, e quindi la sua efficacia nel definire una classificazione delle sostanze veramente utile, per scopi regolatori o altri scopi, e' chiaramente discutibile."
Gli autori aggiungono che "l'imminente avvio del sistema di test REACH non ha precedenti nella storia dell'Unione Europea. Di conseguenza, l'ulteriore sviluppo, convalida e implementazione di test di carcinogenicita' senza animali dovrebbe avere la massima attenzione e priorita' da parte sia degli enti di controllo che dell'industria chimica".
Fonte:
Knight A, Bailey J, Balcombe J.
Animal carcinogenicity studies: implications for the REACH system. Alternatives to Laboratory Animals 2006; 34 suppl 1:139-147.
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
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