Un massacro di foche ancora peggiore di quello del Canada

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05/07/2007

E' quello che si svolge in Namibia, Africa, da luglio a novembre, ognianno, con un numero di uccisioni sempre crescente. Quest'anno, il governodella Namibia ha approvato l'uccisione di 80mila cuccioli e 6mila adulti,su una popolazione stimata di 750mila foche in totale.

I corpi dei cuccioli vengono esportati per la produzione di articoli in pelle, mentre il pene degli adulti maschi viene venduto in Asia, dove si crede che serva ad aumentare la virilità, a 1300 dollari.

Le "scuse ufficiali" del Governo della Namibia sono che: 1. è un'attività molto importante per l'occupazione in quel paese; 2. è necessario diminuire il numero dell foche perché sono troppe e fanno concorrenza all'industria della pesca.

Al di là della loro non accettabilità etica, sono entrambe scuse assurde anche da un punto di vista pratico, per varie ragioni:

1. lo scorso anno la caccia è stata interrotta prima di raggiungere la quota "assegnata" perché... non c'erano più cuccioli! Erano stati ammazzati tutti! E quelli non amazzati a bastonate erano finiti in acqua e morti d'inedia perché ancora incapaci di procurarsi il cibo. Se vengono uccisi i cuccioli, le femmine partoriscono di nuovo, quindi queste uccisioni non diminuiscono affatto la popolazione totale di foche, in ogni caso.

2. E' ridicolo sostenere che le foche possano competere con una flotta enorme di pescherecci che infestano le acque africane, per la maggior parte senza seguire alcuna regola.

3. Le persone impiegate per questo "lavoro" sono solo 150... in compenso fanno un sacco di soldi le tre industrie che usano i cadaveri degli animali per realizzare i vari prodotti - compresa la farina di carne prodotta con gli scarti delle foche uccise, usata poi come mangime per gli animali d'allevamento, animali ovviamente erbivori come i bovini...

Contro questa caccia alle foche ci sono poche proteste, perché non è molto nota a livello internazionale, e quindi solo gli attivisti locali se ne occupano, ma la caccia in Namibia è seconda, nel mondo, come numeri del massacro, solo a quella del Canada.

L'associazione Seal Alert ha messo a disposizione un sito con informazioni sull'argomento, un breve video, e alcne foto, che mostrano la dolcezza delle piccole foche e la crudelta' dei cacciatori che le massacrano: Seal Alert - video e foto.

L'associazione chiede a tutti di partecipare alla protesta, boicottando il turismo in Namibia e l'acquisto di prodotti di questo paese, nonche' scrivendo ad ambasciate, consolati, uffici del turismo. In Italia, i destinatari della protesta sono il Consolato di Namibia in Italia e Ufficio del Turismo di Namibia in Italia:
info@lanamibia.it, namibiatourism@airconsult.it

Fonte:
Globe and Mail, Seal-hunt central? Try Namibia, 3 luglio 2007

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