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24/10/2006
Nessuna specie risparmiata dalla crudelta' dell'uomo. Dopo piu' di 16 anni e' stata riaperta in Islanda la caccia alle balene, con il primo animale gia' abbattuto (tra l'altro un cucciolo di una specie in via d'estinzione), ignorando l'invito dell'Unione Europea a non riprendere la caccia commerciale.
L'Islanda ha infine mantenuto la decisione di rompere la moratoria internazionale sulla caccia commerciale delle balene e ha catturato e ucciso il primo balenottero, 16 anni dopo aver messo al bando tale pratica.'Un balenottero e' stato catturato oggi e sara' portato a terra domani' ha dichiarato un portavoce dei balenieri, specificando che si tratta di un esemplare lungo 20 metri circa.
Sono caduti cosi' nel vuoto gli appelli rivolti a Reykjavik da parte di molti paesi a rispettare la legalita' internazionale. Non ultimo quello dell'Unione europea che due giorni fa ha esortato l'Islanda a rivedere la decisione presa martedi' scorso in base alla quale 'la quota della pesca nelle acque islandesi sara' di 30 piccoli balenotteri di Minke (una delle balene piu' piccole) e di 9 balenotteri comuni per anno dal mese di settembre del 2006 al 31 agosto del 2007'. Cifre, ha sottolineato il paese nordico, cosi' basse non avranno 'effetti reali sulla presenza dei mammiferi marini'.
Stime internazionali parlano di 100.000 esemplari che vivono nell'Atlantico settentrionale. Nel 2003 l'Islanda aveva ufficialmente ripreso la *caccia* ai cetacei per motivi 'scientifici', dopo una moratoria durata 14 anni.
La decisione di quattro giorni fa e' arrivata sull'onda di quanto dichiarato quattro mesi fa in una risoluzione della Commissione Baleniera Internazionale (Cbi) che giudicava 'non piu' necessaria d'ora in avanti' la moratoria sulla *caccia* alla balena, decretata nel 1982, e ancora in vigore nonostante i numerosi tentativi di revocarla.
Nel giugno scorso, durante una riunione della Cbi a Saint-Kitts-et-Nevis, Giappone e Norvegia - i due soli Paesi al mondo a non avere interrotto la *caccia* al grande cetaceo - ed Islanda, erano riusciti a far approvare a larga maggioranza una mozione nella quale si specificava che le balene sono capaci di decimare le riserve di pesce, spingendo quindi per la liberalizzazione della *caccia* ai cetacei 'nel nome della scienza'.
Il fronte del 'no' alla *caccia* e' guidato dalla Francia che insieme a Germania, Gran Bretagna, Australia, Stati Uniti, Brasile e Sudafrica, ha votato in giugno a favore del mantenimento della moratoria sulla *caccia* alle balene per fini commerciali. E il divieto e' rimasto in vigore dal momento che per la sua abolizione si e' espressa la maggioranza semplice e non i due terzi degli Stati rappresentati nella Commissione.
Fonte: ANSA
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.