La vivisezione per gli allevatori

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26/07/2008

Stavolta non per il fasullo "progresso della scienza", ma per il vero guadagno degli allevatori.

La vivisezione si pratica sia nell'ambito della medicina umana che veterinaria, il che, in questo campo, significa prevalentemente zootecnia. Qui non si puo' accampare nessuna pretesa pseudo-etica, non si puo' giocare sulla - falsa - alternativa del salvare il topo o il bambino. Qui si conducono esperimenti sugli animali per aumentare i guadagni dell'industria dell'allevamento e della produzione di cibi di origine animale.

La vivisezione in zootecnia e' orientata principalmente su alcuni filoni. Incrementare la produttivita' degli allevamenti (maggiori quantita' di latte prodotto), migliorare le razze di interesse zootecnico (ingegneria genetica, inseminazione artificiale, clonazione), testare i nuovi mangimi, additivi e farmaci e relativa tollerabilita' nella commercializzazione dei prodotti animali.

Antibiotici e altri farmaci

Nella presentazione del corso "La farmacovigilanza in medicina veterinaria", si legge testualmente:

"In Medicina Veterinaria [...] il farmaco viene considerato anche un fattore 'economico-produttivo', uno strumento che da un lato serve a soddisfare il tornaconto economico dell'allevatore e dall'altro a garantire il fabbisogno nutrizionale dell'uomo".

In realta' l'uomo non ha affatto bisogno degli animali per nutrirsi, anzi, il nutrirsi di prodotti animali e' una delle piu' importanti cause dell'insorgere delle malattie degenerative oggi principale cause di morte e di invalidita' nei paesi occidentali. A parte questo, sempre nella presentazione sopra citata, si legge:

"Oggi, nei moderni allevamenti zootecnici l'uso del farmaco è diventato un elemento costante ed indispensabile ma con potenziali ripercussioni ambientali e sulla salute dell'uomo". [1]

Gli antibioti ad esempio vengono usati come promotori della crescita: si e' infatti scoperto che somministrare questi prodotti a dosaggi sub-terapeutici serve a liberare risorse altrimenti devolute al sistema immunitario e quindi ad accelerare lo sviluppo degli animali [2].

Analogo discorso sugli steroidi anabolizzanti, ormoni e beta-antagonisti per operare sul sistema endocrino al fine di poter produrre carne meno grassa [3]. In Europa da una decina d'anni l'uso di antibiotici e ormoni come promotori della crescita e' stato vietato, ma negli USA no. In Europa gli antibiotici sono comunque molto usati, per cercare di prevenire la diffusione delle malattie nelle condizioni di sovraffollamento in cui essi vivono. Migliaia di animali sono stipati in allevamenti industriali antigienici e sovraffollati, e gli antibiotici vengono aggiunti ogni giorno al loro mangime.

L'uso massiccio di antibiotici in zootecnica e' una delle principali cause del fenomeno dei batteri-resistenti: cioe' l'emergere di ceppi batterici che hanno sviluppato una resistenza a molti antibiotici con gravi ripercussioni sulla salute umana, perche' quando gli antibiotici servono davvero per curare malattie umane, non funzionano piu'. In un'inchiesta di un comitato della House of Lords del Regno Unito, si legge "Esiste una minaccia continua alla salute umana derivante dall'uso imprudente degli antibiotici negli animali. [...] Potremmo dover affrontare la disastrosa prospettiva di ritrovarci nell'era pre-antibiotici". [11]

Un altro dei tanti casi di uso di farmaci finalizzati a una maggiore produttivita' degli animali e' quello della somatropina ricombinante bovina (rbST,) un ormone che serve ad aumentare la produzione di latte delle mucche a prezzo di mastiti e altre infezioni delle mammelle: l'utilizzo di questo farmaco ha suscitato un forte movimento di protesta negli Stati Uniti. Analoghi composti vengono utilizzati per i maiali, il che causa sofferenza e malattie metaboliche agli animali [9].

Mangimi

Un altro aspetto oggetto di ricerca e' relativo ai mangimi. Il caso della mucca pazza, che ha anche causato la morte di oltre cento persone, e' stato riconosciuto essere causato dall'utilizzo di farine animali nei mangimi. Si utilizzavano cioe' i resti delle carcasse degli animali macellati per produrre mangime per allevare altri animali: si pretendeva cioe'di alimentare con "carne" degli erbivori puri quali i bovini.

Ad esempio per la pecora si utilizzano dei concentrati per stimolare la produzione di latte, sebbene sia noto che provocano l'insorgenza di specifiche patologie (acidosi ruminale). Gli studi su queste tematiche vengono condotti con le metodiche solite. Ad esempio: "...saranno effettuate prove in vivo, su coppie di animali omogenei per età e stato fisiologico inducendo lo stato di acidosi sia in forma repentina sia graduale..." [4]. In questo caso gli studi sono finalizzati all'incentivazione delle produzioni biologiche.

Manipolazione genetica

La manipolazione genetica sembra avere infiniti orientamenti: uno forse poco noto riguarda la produzione di maiali "ecologici", cioe' maiali le cui deiezioni hanno un piu' basso contento di fosforo. Sono brevettati col nome di "Enviropig" [5], ma, se anche sicuramente saranno apprezzati da un certo porzione di "ambientalisti della domenica", si tratta di un assurdo tentativo di risolvere un problema che ha invece una sola soluzione: quella di diminuire i consumi di carne.

Si e anche tentato di inventare le mucche OGM che non si ammalano di mastite [6], o che sono immuni alla BSE [7], anche se la manipolazione genetica e la clonazione puntano principalmente al miglioramento delle razze di interesse zootecnico. Per arrivare alla "pecora Dolly" e ai suoi tanti successori sono stati e vengono tuttora sacrificati un gran numero di animali. Il procedimento di clonazione comporta infatti molti fallimenti, le madri surrogate vengono stimolate pesantemente con ormoni e i piccoli spesso nascono malati o comnque hanno una vita breve e sono affetti da molte patologie.

Menomazioni

Ma anche i volatili, e cioe' polli, tacchini, ecc. sono di interesse per gli studiosi. Testuali parole di uno di questi scienziati: "Sapevo che le ali e la coda sono inutili alla produzione commerciale di carne di pollame, per cui ho fatto una ricerca per dimostrare che un produttore potrebbe risparmiare circa il 15% dei costi in mangime tagliando coda ed ali dei pulcini subito dopo la schiusa. Ho fornito i documenti a convegni di livello nazionale che hanno suscitato molto interesse" [8].

A parte queste amenita', tutte le tecniche di allevamento passano attraverso la sperimentazione. Esistono studi su galline esposte a luce ad alta intensita', o studi per indagare i motivi per cui le galline nelle gabbie si beccano l'una con l'altra o sugli effetti dello sbeccamento dei polli in riferimento a perforamnce, comportamento e benessere [8]. Le moderne tecniche di allevamento intensivo, insomma, godono pure del sostegno di "autorevoli" studi "scientifici".

Chi sperimenta e dove

Di esperimenti sugli animali senza la minima connessione alle esigenze della tutela della salute umana se ne contano a decine.

Dove si fanno queste ricerche? Per quanto riguarda il settore pubblico, nelle facolta' di agraria e veterinaria, negli istituti zooprofilattici, mentre per quanto riguarda il settore privato nelle molte aziende agricole sperimentali, che pero' ricevono finanziamenti anche pubblici.

Il numero di animali utilizzati in queste ricerche e' molto alto: solo nel Regno Unito nel 2003 si stimano in oltre 150.000 [10], ma si tratta di sottostime perche' ad esempio gli animali OGM non vengono computati nelle statistiche ufficiali.

Ma non c'e' di che stupirsi, in fondo, come si insegna in universita', la zootecnia "deve essere SEMPRE essere strettamente applicata ai bisogni dell'uomo (anche ai 'nuovi bisogni' come benessere animale e diminuzione dell'inquinamento)". Il "sempre" in maiuscolo e' testuale.

E' davvero difficile argomentare che tagliare le ali ai pulcini, o indurre malattie che nemmeno esisterebbero senza allevamenti intensivi, possa in qualche modo servire a "salvare il bambino" del classico ritornello dei vivisezionisti.

Fonti

[1] La farmacovigilanza in medicina veterinaria
[2] Antibiotic Growth-Promoters in Food Animals
[3] Growth promotion in farm animals
[4] Isolamento e caratterizzazione di microrganismi per potenziali applicazioni probiotiche nel settore alimentare e zootecnico, e per l'incentivazione delle produzioni biologiche
[5] Enviropig (TM) an environmentally friendly breed of pigs that utilizes plant phosphorus efficiently
[6] La mucca senza mastite
[7] La mucca immune da Bse
[8] Researcher Craig Coon in a phone interview with Karen Davis, July 25, 1994
[9] Report on Animal Welfare aspects of the use of Bovine somatotrpin. Report of the Scientific Committee on Animal Health and Animal Welfare (1999)
[10] BUAV fact sheets: veterinary research
[11] House of Lords Select Committee on Science and Technology, Seventh Report: Resistance to antibiotics and other microbiological agents, HMSO.

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