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17/08/2008
Un esposto alla Procura evidenzia un caso di presunta illegalita', negligenza e grave sofferenza degli animali.
Dal sito della LIDA apprendiamo di un esposto inoltrato pochi giorni fa dall'associazione alla Procura della Repubblica di Torino per un caso di vivisezione su un gruppo di ratti femmina, presumibilmente eseguito presso la facoltà di neurofisiologia di Torino.
Come riporta anche un articolo di Emilio Nessi, la denuncia è stata fatta sulla base del contenuto di una serie di email scambiate tra i ricercatori. Come descrive l'articolo "Il procedimento usato da questi 'ricercatori' consiste nell'inoculare le cellule tumorali in gruppi di almeno 50 soggetti con una siringa tra il terzo e il quarto dito di una zampetta. Mediante questa inoculazione si otterrebbe una massa tumorale pari a circa 3 mm di diametro. Generalmente questo sviluppo avviene in 12-15 gg. Raggiunte le dimensioni stabilite la massa tumorale estratta dal fianco dell'animale viene sminuzzata; quindi si procede con un secondo inoculo di cellule tumorali in fianco ad altre due cavie femmina in modo da mantenere il tumore."
Come si legge dall'esposto, per la precisione il tumore indotto è un "ademo carcinoma mammario a carattere cavitario umano tipo C3H/DBA O C3D2".
Questo come "assaggio" di che cos'è quella vivisezione che i "ricercatori" si ostinano a voler chiamare "sperimentazione animale" proprio per distinguerla dalla "vivisezione che al giorno d'oggi non si fa più". Ma tutto questo sarebbe purtroppo di per sè legale: basta mandare la notifica al Ministero della Salute, non serve neppure una autorizzazione, ed esperimenti come questi si possono legalmente fare.
Che cos'ha questa situazione di diverso dal solito? Che in questo caso pare che i ricercatori non si siano nemmeno presi la briga di notificare il protocollo al Ministero. E in più, per negligenza hanno fatto morire di sete 7 ratti femmina malate di tumore indotto.
E così, in questo caso si può tentare di procedere contro di loro e vedere se si riesce a ottenere un minimo di "giustizia", anche se ormai gli animali che sono stati usati non possono sperare in alcuna salvezza.
Sull'esposto della LIDA si afferma che la segnalazione pervenuta all'associazione, sulla base della quale si è proceduto, "evidenzia che la documentazione arrivata riporta parte di protocolli di sperimentazione che necessita l'autorizzazione del Ministero della Salute, ma sui protocolli inviati si evidenzia che una parte degli stessi non debbano essere portati a conoscenza del Ministero stesso. Vengono riportate diciture da non rendere note, presumibilmente per evitare una bocciatura".
E l'esposto prosegue "sembra inoltre che il tutto venga eseguito senza la minima sedazione, e che tale pratica sia particolarmente invalidante e produttiva di gravi sofferenze fino a provocare la morte delle povere cavie."
Oltre a questo, come leggiamo nell'articolo di Nessi, "numerose cavie sarebbero morte di sete mentre altre misteriosamente sarebbero fuggite e di loro si sarebbero perse le tracce."
Queste le parole dell'esposto: "Hanno lasciato morire di sete sette cavie come quanto emerge da mail in allegato. [...] Si ritiene violata anche la norma prevista dalla Legge 116/ 92 e successive modifiche in quanto è obbligatorio il passaggio quotidiano per il controllo degli animali presenti nello stabulario e la morte per sete significa che gli animali come descritto nella mail sono stati lasciati in balia di un meccanismo che non ha funzionato e che gli stessi per morire devono essere stati senza acqua più giorni".
Questa è l'ennesima dimostrazione che quel che è descritto nei Diari di Michelle Rokke, l'infiltrata nel più famigerato laboratorio di vivisezione del mondo, HLS, avviene anche, come abbiamo sempre sostenuto, in qualsiasi laboratorio in ogni parte del mondo, perché i laboratori sono tutti uguali, e dappertutto gli animali sono "cose", da usare com'è più comodo e conveniente per i vivisettori. E la negligenza, l'incuria, la sofferenza, l'inutilità per gli umani di questi esperimenti è all'ordine del giorno.
Solo che non si viene mai a sapere. Stavolta sì. Servirà a qualcosa? Gli sperimentatori verranno in qualche modo puniti a norma di legge? Staremo a vedere.
Fonte:
LIDA,
La sperimentazione animale è un crimine
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.