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14/11/2006
Alcuni attivisti per i diritti degli anmali hanno fatto irruzione in un allevamento di Foxton, Nuova Zelanda, e hanno liberato 20 galline ovaiole. Gli attivisti sostengono di aver infranto la legge perché la mancanza di azioni da parte del governo non ha lasciato loro alcuna alternativa.
Comiche le reazioni dell'allevatore, che sostiene che negli allevamenti intensivi le galline stanno benissimo, e lo dimostra il fatto che sono più produttive, che rubare una gallina o un televisore è la stessa cosa, e chi pensa che non sia così ha una percezione "strana" della realtà e infine, ciliegina sulla torta, afferma che "A loro non interessa il benessere animale; probabilmente sono vegani", come se uno fosse vegano perché gli piace, boh, il suono della parola e non per salvare animali :-)
Ecco la traduzione dell'articolo originale:
Un gruppo di attivisti si è introdotto in un allevamento di galline ovaiole liberandone 20 e assicurando loro una nuova vita.
L'allevatore sostiene però che il suo lavoro non è crudele, che le sue galline ovaiole vivono più a lungo, depongono più uova di quelle ruspanti e quando riuscirà a catturare gli attivisti, chiederà il risarcimento del danno.
Il portavoce degli attivisti Mark Eden afferma che questo è proprio ciò che vuole, dopo il “raid” di domenica mattina alla Turk's Poultry Farm di Foxton che ha coinvolto 10 persone.
"Non vedo l’ora. Per quanto ci riguarda, più pubblicità otteniamo, meglio è per noi; perciò se vuole farci causa, benissimo. Mi piacerebbe portarlo in giudizio" afferma.
"Sono fiero di venir arrestato per questo". Mark Eden, di Wellington, si descrive come un attivista per i diritti degli animali a tempo pieno, e afferma che le 20 galline sono state affidate a vari attivisti "da qui a Foxton".
Promette che ci saranno molti altri raid in Nuova Zelanda durante l'estate da parte degli attivisti di Auckland, Wellington, Christchurch e Dunedin. "Quindici anni di lobby e tentativi con mezzi legali non ha portato ad alcun risultato", afferma. Aggiunge che l'allevamento in batteria è crudele e che dovrebbe essere vietato e che questo era stato anche accertato da una commissione parlamentare, ma nessun divieto è mai stato applicato.
"Ovviamente non siamo in grado di salvare tutte le galline, ma cercheremo di salvarne il maggior numero possibile e utilizzare queste incursioni per far pressione sul governo e sull’industria" afferma. "Useremo azioni dirette, disobbedienza civile e causeremo il maggior scompiglio possibile tra gli allevatori". Aggiunge che la mancanza di interventi da parte del governo non ha dato loro alcuna alternativa.
In luglio il Ministro dell'Agricoltura Jim Anderton ha annunciato che il governo ha respinto due dei tre provvedimenti proposti dal Comitato Parlamentare di Revisione degli Ordinamenti per quanto riguarda le leggi sul benessere delle galline in batteria. "Non possiamo provocare un cambiamento radicale nell'allevamento delle galline ovaiole se non sappiamo in che direzione stiamo andando" ha dichiarato il Ministro. "Sono stati fatti decine di milioni di dollari di investimenti nei sistemi produttivi della Nuova Zelanda".
Ron Turk, della Turk's Poultry Farm, ha detto che le 20 galline liberate valgono circa 200 dollari. "Vorrei richiedere un risarcimento. Questo è infrangere la legge, non è vero? Se lo ammettesse, sarebbe sicuramente un buon motivo per essere perseguibile" afferma. "Se entrassi a casa sua e gli rubassi il suo televisore, sicuramente si irriterebbe. Non vedo alcuna differenza. E' solo perché hanno una visione delle cose un po' strana. Ho poco tempo da dedicare a questi attivisti perché sono dei fanatici. A loro non interessa il benessere animale; probabilmente sono vegani."
Ha riconosciuto le fotografie scattate dagli attivisti in uno dei suoi capannoni, ma non si era accorto dell'irruzione fino a quando non è stato contattato dai media. L'allevamento conta circa 100.000 galline ovaiole.
Il signor Turk ha ammesso di aver ricevuto una multa di 34.000 dollari per lo smaltimento illegale di piume e tonnellate di interiora. "E.’ stato un errore e ne abbiamo pagato il prezzo". Ha negato la crudeltà dell'allevamento in batteria. "Possiamo provare che il tasso di mortalità delle galline ovaiole in batteria, è probabilmente un quarto rispetto a un allevamento biologico. Lavorare con galline in gabbia è molto più salutare per le persone. Abbiamo una produzione migliore rispetto all'allevamento biologico. Utilizziamo meno farmaci; in realtà non utilizziamo alcun tipo di farmaco, mentre negli allevamenti biologici sono costretti a utilizzare antibiotici."
Afferma inoltre, che le galline in batteria non hanno bisogno del taglio del becco, come avviene invece per quelle allevate a terra. "Le nostre galline vivono più a lungo, in modo migliore e più salutare e non ne muoiono molte", ha concluso.
Fonte: Stuff, 7 novembre 2006, "20 hens taken in raid on battery hen farm", http://www.stuff.co.nz/stuff/0,2106,3852156a11,00.html.
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"Mamma, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.