Valore biologico e complementazione delle proteine: i retroscena

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15/11/2006

Questo articolo, pubblicato sul sito di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, sfata alcuni miti molto radicata sulla questione "proteine": qual è il fabbisogno proteico reale, il fatto che la carne contenga proteine "migliori" di quelle contenute nei vegetali, e altro.

Riportiamo qui alcuni estratti, invitando alla lettura dell'articolo completo, molto dettagliato e interessante, alla pagina:
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/prot_retroscena.html

L'articolo si apre spiegando qualcosa che ben pochi sanno: il primo esperimento sul fabbisogno proteico è stato eseguito nel 1914 analizzando le richieste di ratti di laboratorio. I ricercatori determinarono le quantità di proteine necessarie alla crescita dei giovani ratti e applicarono questi valori all'uomo! Ridicolo, se non fosse invece tragico: questo va ad aggiungersi alla lista dei danni causati dalla vivisezione, e dimostra ancora una volta la fallacia di questo metodo.

Proprio a causa di questi e altri pionieristici esperimenti, spesso condotti senza quel rigore che permette di pervenire a conclusioni affidabili, sono pervenuti fino ai nostri giorni, sopravvivendo all’evidenza scientifica, alcuni retaggi sulle proteine, ancora largamente utilizzati da molti divulgatori contrari alla nutrizione vegetariana.

Per esempio, oggi ancora in troppi, vegetariani e non, parlano di proteine complete e incomplete, creando una distinzione tra regno animale e regno vegetale, e andando completamente fuori strada. Una proteina è completa quando il suo profilo di aminoacidi non è più basso di quello ideale per l'uomo: ciò è stabilito dalla World Health Organization (WHO) e confermato dai più importanti centri di ricerca, come il Max Planck Institute, all'avanguardia nella ricerca sulla nutrizione.

Ne deriva che il 94% dei frutti (sono esclusi ad esempio papaya, pera, prugna) e che quasi il 100% dei vegetali (con poche eccezioni, come il mais) forniscono proteine complete. Inoltre, decenni di ricerche e studi epidemiologici hanno dimostrato, e continuano a dimostrare, come le proteine vegetali siano anzi di più alta "qualità" per l'uomo, perché si discostano meno, rispetto a quelle animali, da quello che è il profilo aminoacidico ideale.

L'articolo dimostra con dovizia di particolari che sostenere oggi la necessità di aggiungere prodotti animali alla dieta dell'uomo è una affermazione priva di fondamento scientifico.

Per saperne di più, vi invitiamo a leggere l'articolo completo:
Valore biologico e complementazione delle proteine: i retroscena, di Stefano Esposito, sul sito di SSNV.

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