La piaga dei bocconi avvelenati

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24/10/2008

Cacciatori e altre persone violente "infastidite" dagli animali le cause principali.

"Avevamo incominciato a sterilizzare quella colonia la settimana prima, e quella domenica ero passato a dargli da mangiare perche' chi la seguiva era via. Mi vedo uno di quei gatti che avevo reinserito pochi giorni prima che veniva verso di me barcollando. Non si reggeva in piedi e aveva la faccia tutta sporca di sangue. Ho pensato subito a un incidente... ma non era cosi': era stato avvelenato, e con lui ne sono morti altri quattro in quel modo orrendo, per emorragia interna. Qualche bastardo, e vigliacco, non gradiva intrusi in quella borgata, e assassinava gli animali in quel modo."

E' la testimonianza di un volontario, e non si riferisce a un qualche sperduto villaggio in chissa' quale parte del mondo, ma a un "ridente paesino" a due passi da Torino.

I colpevoli

Questo caso rientra in uno degli scenari tipici in cui avvengono questi crimini: dissidi, rivalse nei confronti dei vicini, fastidio per gli animali, vendette trasversali. Questo e' tipico degli avvelenamenti delle colonie feline nelle citta' e nei paesi di campagna, anche se bisogna aggiungere che in molte zone rurali il veleno e' ancora considerato uno strumento "normale" di controllo delle nascite. Come annegare i gattini o ucciderli sbattendoli contro un muro secondo le antiche "tradizioni" contadine...

Ma ci sono due altri scenari di avvelenamenti e bocconi altrettanto ricorrenti: uno e' quello legato al mondo dei cercatori di tartufi (si uccide il cane del concorrente per aver campo libero) e l'altro, il piu' diffuso e pericoloso, legato al mondo venatorio.

I cacciatori usano i bocconi avvelenati per evitare che i predatori uccidano (per sopravvivere) la selvaggina che vogliono uccidere loro (per divertimento). Questa realta' e' documentata dalla casistica che registra un incremento di questi episodi criminali in concomitanza dei ripopolamenti di fauna selvatica cacciabile e nella stagione riproduttiva per impedire la predazione dei piccoli.

Tutto cio' non deve stupire piu' di tanto perche' fin verso la fine degli anni '70, l'uso di tagliole, veleni e laccetti contro la fauna definita "dannosa" era regolamentato e perfettamente legale.

I veleni usati

I veleni usati per il confezionamento dei bocconi sono di vario genere: a volte si tratta di stricnina o di altri prodotti di non facile reperimento, ma spesso vengono usati rodenticidi o lumachicidi che sono in libera vendita. I sintomi dell'avvelenamento sono diversi: vomito, perdita di sangue e pallore, diarrea emorragica, difficolta' respiratorie e scoordinamento nei movimenti.

Quando si trova un animale che presenta questi sintomi (che sono allarmanti di per se') non si deve perdere tempo: l'animale va portato il piu' velocemente possibile in una clinica indicando il presunto avvelenamento. Se si tratta di un cane che ha ingerito qualcosa di sospetto bisogna cercare di farlo vomitare. Non bisogna comunque mai esitare perche' in tanti casi, se soccorsi in tempo, gli animali possono essere salvati.

Come combatterli

Quello degli avvelenamenti e' un dramma in gran parte nascosto e in primo luogo proprio dai proprietari o da chi cura gli animali vittime di questi crimini. E' infatti molto difficile che le denunce, anche quando vengono sporte, contengano i nomi dei sospetti. "Ci e' capitato piu' volte, di dover registrare casi di persone che inizialmente si erano dette disponibili a 'fare i nomi' e poi, per paura di ritorsioni o per quieto vivere, non se la sono sentita. In quei casi la denuncia anonima e' meglio di niente, e comunque e' utile oltre che doverosa: per senso civico e per rispetto agli animali ammazzati", testimonia un volontario animalista.

Le denunce, anche se contro ignoti, anche se non serviranno a punire i responsabili di quella uccisione, servono a far emergere il fenomeno nella sua gravita' e a spingere le autorita' ad approntare strumenti legislativi piu' incisivi.

Dal sito Veneto contro i bocconi apprendiamo di una proposta di legge regionale in materia, che prevede di vietare la caccia nei territori in cui si sia registrato una particolare incidenza del fenomeno e impone ai veterinari l'obbligo di segnalare tutti i casi di avvelenamento alle autorita'. Esiste anche una petizione da firmare per sostenere questa proposta.

Inoltre, secondo dichiarazioni del sottosegretario alla salute on. Martini, e' allo studio un'ordinanza a livello nazionale per "regolamentare la vendita di prodotti chimici, come i rodenticidi di seconda e terza generazione, che sono alla portata di tutti e che sono stati sovente utilizzati per i bocconi killer". Auguriamoci che tutto questo si traduca al piu' presto in provvedimenti concreti.

Segnaliamo alcuni altri siti sull'argomento:

Avvelenamenti degli animali: Come evitarli, cause, sintomi, una vastissima banca dati su sintomi, cause e pericolosita' dei diversi tipi di veleni e piante velenose/pericolose per gli animali, a cura della Societa' svizzera di protezione degli animali.

I bocconi avvelenati (LAC - Lega Abolizione Caccia)

Coordinamento contro l'avvelenamento di animali

AgireOra - Caccia

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