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24/11/2008
Il 16 ottobre 2008 sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove statistiche sull'uso di animali per la sperimentazione in Italia.
Questi dati ci dicono purtroppo che, come già notato tre anni fa, c'è un costante aumento del numero di animali usati nella ricerca di base, nonostante le tanto sbandierate affermazioni dei vivisettori del loro impegno a usare metodi senza animali. Questi metodi sono infatti sempre più usati nei test di tossicità delle sostanze chimiche e in quelli obbligatori per legge per la messa in commercio di farmaci, settori in cui si vede un buon decremento del numero di animali usati, ma nella ricerca di base siamo invece ancora alla preistoria, e il numero di animali usati aumenta costantemente - e vergognosamente.
Il totale di animali usati si mantiene costante, quindi non si registra alcuna evoluzione, ma una stagnazione culturale e scientifica veramente imperdonabile. Ad una lettura molto superficiale, potrebbe sembrare che il numero di animali usati diminuisca nel triennio 2004-2006, perché nel 2004 sono stati usati 942.919 animali, nel 2005 909.814 animali e nel 2006 883.154 animali, ma in realtà quel che conta è il totale sui 3 anni, perché questo andamento "in discesa" si riscontra solo all'interno di ciascun singolo triennio, ma poi al triennio successivo c'è un numero alto di animali il primo anno, più basso nel secondo, più basso nel terzo, e così via ogni triennio. Quindi fa fede solo il totale nel triennio, che purtroppo rimane costante. Nel triennio precedente sono stati usati 2.735.042 animali, in quest'ultimo 2.735.887 animali. Numeri quasi identici.
Esaminiamo il numero di animali usati nel triennio nei vari settori, vedendo come aumentano o diminuiscono in percentuale.
1.224.570 animali, il 45% del totale, sono stati usati per la ricerca di base, con un aumento del 22% rispetto al triennio precedente.
749.205 animali nella ricerca e sviluppo di farmaci, il 27% del totale, con un piccolo incremento del 7% rispetto al triennio 2001-2003
355.553 animali usati nei test obbligatori per legge specifici per i farmaci, il 13% del totale, con un notevole decremento rispetto al triennio precedente, del 47%, quindi sono quasi dimezzati.
224.654 animali per i test tossicità, l'8% del totale, con un lieve decremento (4%) rispetto al triennio precedente.
90.427 animali sono stati usati per la diagnosi di malattie, il 3% del totale, in diminuzione del 20% rispetto al triennio prcedente
53.100 animali usati nei test obbligatori per legge per la produzione di farmaci a uso veterinario, il 2% del totale, con un incremento del 46% rispetto al passato.
2.817 animali usati per la didattica, l'1% del totale, più che dimezzati rispetto al triennio precedente (-64%).
35.561 animali sono stati usati per "altro", un 1% del totale, con una diminuzione del 40% rispetto agli anni precedenti.
Come da anni accade, il trend discedente dei test obbligatori per legge continua: dal 2000 al 2003 in questo settore l'uso di animali e' dimezzato. Nel 2005, c'è stata una diminuzione di un altro 18%, in quest'ultimo triennio c'è stata un'ulteriore cospicuia diminuzione: dimezzati i test per i farmaci, diminuiti del 4% quelli di tossicità.
I due campi in cui si ha il maggior uso di animali rimangono quelli della "ricerca di base" e della "ricerca e sviluppo" di farmaci, entrambi campi in cui non vi e' obbligo di legge che costringa a usare animali, e quindi si tratta di una "libera scelta" di chi li usa.
Ma, mentre per la "ricerca e sviluppo" di farmaci il numero di animali usati rimane negli anni piu' o meno invariato (-15% dal 2000 al 2003, +8% dal 2003 al 2005, +7% nell'ultimo triennio), e' davvero altissimo l'aumento del numero di animali usati nella ricerca di base: gia' dal 2000 al 2003 c'e' stato un aumento di ben il 40% in questo settore, e in quest'ultimo triennio c'è stato un nuovo aumento non da poco, del 22%.
Tutti gli animali risparmiati - nel vero senso della parola, perché è stata risparmiata loro la vita - dal settore dei test obbligatori per legge, vengono quindi usati dal settore della ricerca di base, in cui il loro uso NON è affatto obbligatorio per legge, mantenendo sempre allo stesso livello il numero di animali uccisi.
Se andiamo a esaminare i vari settori di uso di animali nella ricerca di base, salta all'occhio l'aberrante assurdità, comprensibile anche ai profani, dell'enorme uso di animali per la ricerca sui "Disturbi nervosi e mentali umani", complimenti davvero a questi "ricercatori" che credono che il cervello dei topi sia uguale a quello umano per dei disturbi che negli animali nemmeno possono esistere...
I due settori di maggior utilizzo di animali sono appunto quelli dei disturbi nervosi e del cancro, entrambi usano un 26% di animali rispetto al totale nella ricerca di base, ed entrambi hanno visto un notevole aumento rispetto al triennio precedente, un 22% nel primo caso, un 26% per il secondo (cancro).
Il 6% di animali viene usato per lo studio delle malattie cardiovascolari umane, sostanzialmente invariato rispetto al triennio precedente.
Il 2%, con una diminuzione del 15% rispetto al passato, viene usato per studi veterinari.
Il 40%, con un aumento del 14% rispetto al triennio precedente, viene usato per lo studio di "Altre malattie umane".
Ribadiamo come questo aumento della vivisezione nel campo della ricerca di base sia doppiamente inaccettabile: da un lato perche' non c'e' nessun obbligo di legge, quindi sta aumentando la vivisezione proprio nei campi in cui non e' affatto obbligatoria. Dall'altro perche' questa vivisezione è pagata coi nostri soldi. Viene svolta nelle università - sovvenzionate con denaro pubblico, delle nostre tasse - e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini con maratone televisive e con banchetti nazionali di vendita di mele, di azalee, bonsai, ecc. I soldi così raccolti vanno solo in parte ad aiutare i malati, un'altra parte - che aumenta di anno in anno, come si è visto - viene spesa per la vivisezione: vengono create artificialmente malattie e condizioni fasulle su una specie diversa da quella umana e si pretende, con questo, di studiare la malattia umana...
E non è affatto vero che non si può fare altrimenti: quelli su animali sono studi del tutto inutili, anche il non fare nulla sarebbe più utile, almeno non si sprecherebbero soldi. Quello che sarebbe davvero utile sarebbe spenderli nella prevenzione, informando le persone, e nei metodi di studio clinico non invasivo che usano tecnologie all'avanguardia, nonché negli studi di cellule e tessuti UMANI, non animali. Si possono leggere degli esempi nell'articolo tratto dal dossier del Dr. Hadwen Trust (una fondazione inglese di scienziati contro la vivisezione) Quale vivisezione e quali metodi sostitutivi.
E' davvero urgente, e sempre più importante, arginare questo fiume di soldi che si riversa nei laboratori di ricerca che fanno vivisezione. Ognuno di noi, come attivista o nella vita di tutti i giorni, deve informare le persone che le donazioni per la ricerca medica vanno quasi sempre a finire - almeno in parte - a finanziare la vivisezione.
Si puo' informare con sit-in, manifestazioni, scrivendo lettere ai giornali, con materiali informativi cartacei distribuiti nei negozi e alle singole persone. Ci sono due campagne attive su questo, dotate ciascuna di un pieghevole apposito da distribuire. Vi inviatiamo a leggere queste pagine, richiedere i pieghevoli e partecipare agli eventi che vengono di volta in volta organizzati sul tema. Grazie!
Campagna "Per una ricerca di base senza animali"
Campagna "Il 5 per mille dallo a chi vuoi ma non alla vivisezione"
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