Julia Hill a sostegno della petizione del NEIC

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29/11/2008

Julia "Butterfly" Hill sostiene l'iniziativa europea "Stop sussidi agli allevamenti" lanciata dal Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione.

Julia "Butterfly" Hill, da molti anni attivista per la difesa dell'ambiente a livello internazionale, prima con "The Circle of Life" e ora con l'iniziativa "The Engage Network", invia il suo messaggio di sostegno all'iniziative del NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione, che ha avviato nei primi mesi del 2008 la petizione europea "Abolizione del sostegno economico all'allevamento e alla pesca da parte dell'Unione Europea".

Il testo della petizione, divulgata in 5 lingue in tutta Europa, chiede testualmente che, visto che i soldi delle tasse dei cittadini europei sovvenzionano scelte produttive sconsiderate, che hanno forti impatti negativi diretti e indiretti sulla salute umana, sull'ambiente e sull'economia mondiale, i cittadini europei sottoscrittori della petizione "chiedono la cessazione dei finanziamenti della Politica Agricola Comunitaria (PAC) all'industria dell'allevamento e della pesca, in modo da evitare tutti i problemi suddetti e incentivare il consumo di cibi a base vegetale, salutari e di impatto ambientale enormemente minore, e una conseguente diminuzione del prelievo fiscale a livello europeo."

Afferma Julia Hill, nel suo messaggio di sostegno ai promotori della petizione:

"Sono una grande sostenitrice della necessità di alleggerire l'impronta ecologica di noi esseri umani su questo pianeta, in modo che possiamo lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato. Come parte del mio impegno sono una 'Vegan Felice', e anche se so che non tutti faranno la stessa scelta, sostenere l'industria dell'allevamento con sussidi statali è un enorme spreco di soldi delle tasse dei cittadini, soldi guadagnati da ciascuno lavorando duramente. So che l'America è ancora peggiore dell'Unione Europea in questo e molti altri aspetti, e io continuo a lavorare per far cambiare le cose anche qui negli Stati Uniti. Non vedo l'ora che l'UE elimini i sussidi agli allevamenti, e mi impegnerò a fare tutto quello che posso per ottenere la stessa cosa qui negli Stati Uniti".

I promotori della petizione, ringraziando Julia Hill per la sua testimonianza, il suo sostegno e il suo impegno, ricordano che sono sempre di più gli studiosi che confermano che uno dei modi più potenti di proteggere l'ambiente è quello di cambiare modo di mangiare, tornando a modelli più tradizionali e diminuendo quindi drasticamente il consumo di carne e altri alimenti di origine animale (come latte e uova), la cui produzione è estremamente dispendiosa in termini di risorse (terreni, energia, acqua) e di inquinanti emessi (gas serra, sostanze chimiche, deiezioni ad alto potere contaminante).

In questo panorama, è anacronistico e inaccettabile che l'UE e gli Stati Membri paghino all'industria zootecnica una quantità enorme di sussidi, incentivando così il consumo di alimenti ad altissimo impatto ambientale che vengono già consumati in quantità spropositate dai cittadini, contro ogni linea guida delle istituzioni per la salute nazionali e internazionali.

Affermano i rappresentanti del NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione: "Quello che intendiamo proporre è di invertire questa tendenza autodistruttiva, iniziando con una petizione popolare a livello europeo che chiede di mettere fine a ogni genere di sussidio all'allevamento, alla pesca e alle coltivazioni di mangimi per animali d'allevamento."

La petizione può essere firmata on-line sul sito http://www.nutritionecology.org/it e dallo stesso sito si può scaricare il modulo cartaceo per raccogliere firme presso i propri conoscenti.

"Tutti possono firmare" concludono i rappresentanti del NEIC. "I vegan e vegetariani, che non intendono più regalare soldi a una industria che non approvano; gli ecologisti, per aiutare a contrastare un settore che causa una percentuale di emissioni di gas serra ben superiore a quella dell'intero settore dei trasporti; e qualunque cittadino che preferisca pagare meno tasse e decidere lui come spendere i suoi soldi, pagando per i beni che vuole comprare, senza che decida lo Stato per lui."

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