Il Fois gras in Francia e nel mondo

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13/12/2008

E' l'inizio della fine di questa crudelta' made in France?

Il foie gras viene prodotto e consumato in diversi Paesi del mondo ma questo tipo di industria, che comporta l'alimentazione forzata dei volatili, è largamente concentrata in uno in particolare: la Francia. Inoltre, sono i produttori francesi che esportano il know how nei nuovi Paesi produttori in questo settore (Cina) e che detengono grosse quote nelle imprese del secondo piu' grande produttore mondiale (Ungheria), che fanno pubblicita' al foie gras negli Stati Uniti, ecc.

Nel 2007, sono state prodotte 27.000 tonnellate di foie gras nel mondo. La produzione totale si ripartisce in questo modo:

Francia: 76%
Ungheria: 9%
Bulgaria: 8%
Spagna: 4%
U.S.A.: 1%
Cina: 1%
Canada (Québec): 0.6%
Israele: 0,4%
Belgio: 0,4%

La Francia da sola consuma il 68% della produzione mondiale di foie gras. Il settore del foie gras ha ottenuto che nel 2005, il Parlamento francese varasse una legge che dice: "Il Fois gras è parte del patrimonio culturale e gastronomico protetto della Francia." Ora la Francia sta chiedendo all'UNESCO di classificare la gastronomia francese come "patrimonio mondiale".

Come viene prodotto il foie gras nel "Paese della gastronomia"?

Il foie gras è un prodotto industriale controllato da grandi gruppi (Euralis Gastronomie, Delpeyrat e Labeyrie). I piccoli produttori tradizionali rappresentano solo il 12% della produzione. Piu' del 97% dei volatili sottoposti ad alimentazione forzata sono anatre e quindi solo il 3% sono oche.

Ogni anno nascono ottanta milioni di anatroccoli destinati alla produzione del foie gras. Subito dopo la schiusa delle uova, la maggior parte delle femmine viene eliminata, tritata viva o uccisa col gas (NdR: esattamente il contrario di quanto avviene per la produzione di uova: li', nelle fabbriche di pulcini i pulcini femmina vengono tenuti, per farli diventare galline ovaiole, i maschi vengono subito ammazzati con questi stessi metodi).

L'alimentazione forzata dei maschi inizia all'eta' di 80 giorni. La maggior parte (75%) viene tenuta in piccole gabbie individuali. Gli altri sono rinchiusi in recinti collettivi. Due volte al giorno viene loro spinto un tubo nello stomaco e nel giro di pochi secondi viene iniettato fino ad un chilo di pastone di mais con l'ausilio di pompe pneumatiche o idrauliche. Dopo 12 giorni, se non sono gia' morti, vengono portati al macello e trasformati in fegato grasso o carne d'anatra.

Al termine del periodo di alimentazione forzata, il fegato ha raggiunto fino a 10 volte le sue dimensioni normali. Gli altri organi sono compressi, la regolazione della temperatura corporea è alterata, gli animali soffrono di diarrea. A causa dell'alimentazione forzata si sviluppano molte malattie (del sistema digestivo, demineralizzazione delle ossa) e lesioni dovute al passaggio del tubo di alimentazione.

Molti volatili non riescono a sopportare questo trattamento e muoiono prima della macellazione. Il tasso di mortalita' durante il periodo di alimentazione forzata è 6 volte superiore a quello della riproduzione, che lo precede.

Maggiori informazioni sulla produzione del foie gras si possono avere guardando i video sul sito Stop Gavage.

Un prodotto sempre piu' controverso a livello mondiale

il foie gras. Nel 1998, una relazione di esperti della Commissione Europea ha dichiarato che l'alimentazione forzata è dannosa per i volatili.

In molti Paesi, questa pratica è proibita, sia attraverso la legislazione generale sugli animali sia tramite regolamenti specifici. Durante l'ultimo decennio, il divieto è stato esteso ad alcuni Paesi ed a uno stato americano che erano in precedenza produttori: Polonia, Italia, Israele e California.

Nel frattempo, la produzione, il consumo e l'esportazione del foie gras francese sono saliti inesorabilmente, a un ritmo costante.

E tuttavia, le cose stanno cambiando nel Paese della crudele prelibatezza. Le obiezioni a questa pratica barbara sono diventate molto piu' forti e percettibili dopo la creazione di "Stop Gavage" nel 2003.

Le immagini riprese nelle fattorie hanno rivelato una realta' ignorata dal vasto pubblico. Con l'arrivo del periodo natalizio, diverse organizzazioni si stanno mobilitando in molte citta' per informare la gente di quello che gli animali sottoposti all'alimentazione forzata devono subire. Attualmente, i media francesi riportano che il foie gras è diventato un prodotto controverso. Non era cosi' fino a cinque anni fa.

Nei primi tre trimestri del 2008, le esportazioni francesi di foie gras sono scese del 15% rispetto allo stesso periodo del 2007. Dall'inizio del 2008, le importazioni francesi di foie gras sono calate del 20% ed il consumo nelle famiglie sta diminuendo. La crisi economica a livello mondiale degli ultimi mesiha indubbiamente giocato un ruolo e tuttavia queste tendenze erano gia' in atto prima del suo verificarsi.

E' questo l'inizio della fine della crudelta' made in France?

Fonte:
EVANA, Foie gras: Cruelty Made in France, 1 dicembre 2008

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