I vivisettori mentono ai bambini in USA

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31/01/2009

Un libretto distribuito nelle scuole a cura dell'Istituto Nazionale per laSalute spiega le gioie della vivisezione...

I vivisettori hanno bisogno del consenso, e non si fanno scrupolo di usare qualunque mezzo e qualunque menzogna per ottenerlo.

Dal sito del PCRM apprendiamo che il National Institute of Health (l'Istituto Nazionale per la Salute statunitense), in collaborazione con gruppi che fanno sperimentazione su animali, sta pubblicizzando un libricino per bambini a favore della vivisezione.

Si tratta di un libretto per bambini da colorare, intitolato Il cucciolo fortunato, il cui testo è un piccolo capolavoro di mistificazione e grossolane falsità.

La storiella è quella di una famiglia il cui cagnolino Lucky si ammala e viene portato dal veterinario che lo visita e gli prescrive delle medicine. Riportiamo la traduzione di alcuni passi.

Il bambino chiede al veterinario "Ma come fa a sapere quali pillole dargli, e in che dosi?" "Lo sappiamo grazie alla ricerca" "La ricerca??" "Sì e' il metodo con cui gli scienziati trovano il modo di curare gli animali e gli uomini" [...] "nei laboratori gli scienziati hanno dei topolini che vivono in graziose e linde gabbiette, dove ricevono del buon cibo. Però sono malati della stessa malattia di Lucky".

E qui già ci sono un paio di menzogne vergognose. Per quanto riguarda le "linde gabbiette" suggeriamo di leggersi la toccante testimonianza di Michelle Rokke, che ha lavorato per qualche settimana come infiltrata in un laboratorio di vivisezione, il più tristemente famoso, HLS. Attraverso una descrizione minuziosa della sua esperienza di addetta allo stabulario racconta con quanta "cura e amore" siano tenuti gli animali nei laboratori... altro che "graziose e linde gabbiette"!
Leggi il libro "I diari di Michelle Rokke"

Inoltre, è una inqualificabile falsità affermare che nei laboratori gli animali sono naturalmente malati e che su di loro si sperimentano i farmaci e le dosi appropriate per farli guarire. La realtà è che agli animali vengono indotte le malattie o vengono fatti nascere già malati attraverso la manipolazione genetica. La realtà è che gli animali alla fine dell'esperimento vengono tutti ammazzati.

Ma non e' finita. Nel libretto pro-vivisezione viene detto: "E' stato dimostrato che la medicina non va bene solo per il topolino malato. Va anche bene per il cagnolino malato come Lucky. Va anche bene per il bambino malato e per gli adulti" "Ma come e' possibile?" chiede la mamma. E la risposta è: "Il topolino, il cagnolino e il bambino sono tutti animali, il loro corpo è differente, ma sotto la pelle siamo tutti molto simili".

Altra doppia menzogna. Sappiamo benissimo che le specie sono diverse e ciò che è efficace per una specie non lo è necessariamente per un'altra, quando non è addirittura letale. Che ci sono moltissime malattie specie-specifiche, che cioè colpiscono solo gli individui di quella specie e non altri. E che una malattia artificiale su una specie non ha nulla a che vedere con una malattia sviluppatasi in maniera naturale su un'altra.

Invece la risposta dei vivisettori ai bambini è: "Gli scienziati provano una medicina sugli animali di laboratorio prima di darla ai bambini, questo per essere sicuri che la medicina sia efficace e sicura".

Naturalmente il cagnolino guarisce ed ecco la perla finale: "Anch'io amo gli animali" dice la mamma rivolgendosi al veterinario "ma voglio diventare un ricercatore scientifico. Così potrò aiutare gli amimali 'e' i bambini".

Bel quadretto idiallico, vero? Peccato che nasconda, falsifichi, stravolga completamente quella che è la realtà della vivisezione: prigionia, tortura e morte per milioni di animali ogni anno. Che non salva né animali né umani.

Una vergognosa mistificazione, ancora più abbietta perché rivolta ai bambini, che non possono certo avere strumenti per interpretare in modo critico.

Questo libretto non è solo indice della bassezza morale dei vivisettori, ma è anche la dimostrazione del bisogno che hanno del consenso per continuare nel loro lucroso business di assassinio di animali.

Queste persone, queste industrie, possono continuare a fare quello che fanno perché la gente crede alle loro menzogne, perché "non vuole sapere" e preferisce, per la propria - falsa - tranquillità, rifugiarsi nelle favolette del topolino amorevolmente curato nei laboratori.

Se vogliamo salvare animali e salvare la nostra salute dobbiamo attaccare il consenso sociale che i vivisettori si costruisce attraverso la menzogna e la falsificazione. Non comprare le arance dell'AIRC o i fiori dell'ANLAIDS, o di qualsiasi altra associazione che fa o sponsorizza ricerche con animali, informare amici e conoscenti di cosa è davvero la "ricerca medico-biologica", partecipare alla prossima campagna "No al 5 per mille alla vivisezione" sono modi legali ed efficaci per colpire l'industria della vivisezione.

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