Si poteva evitare

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14/05/2010

Il disastro ambientale nel Golfo del Messico si poteva facilmente evitare.

Introduzione del Capitano Paul Watson

La recente, devastante fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico avrebbe potuto essere evitata se fosse stato permesso ad un ex agente federale dell'EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale) di fare il proprio lavoro. Scott West, che ora lavora per la Sea Shepherd Conservation Society, ha scelto il pensionamento anticipato dopo che il Governo Federale ha bloccato la sua indagine sulla negligenza della British Petroleum (BP) in Alaska nel 2006.

Quando le sue indagini sono state bloccate, West era sulla buona strada per mandare in prigione alcuni dirigenti della BP; la BP ha invece pagato una multa di 20 milioni di dollari e si è dichiarata colpevole di un reato minore. Se a West fosse stato permesso di completare le indagini, alcuni dirigenti della BP sarebbero stati maggiormente motivati a prendere precauzioni migliori per garantire che episodi come quello avvenuto nel Golfo del Messico, proprio nella Giornata della Terra, non si verificassero.

La conseguenza di questa interruzione del corso della giustizia è il compromesso da parte del governo federale con coloro che sono oggi responsabili della fuoriuscita di petrolio più devastante della storia.

Il seguente articolo è stato scritto dall'ex agente dell'EPA Scott West. West è attualmente il direttore delle indagini di Sea Shepherd.

Scott è stato citato in un articolo relativo a questo episodio apparso su Newsweek la scorsa settimana:
http://www.newsweek.com/id/237651

La BP: al di là del giudizio della legge

Commento di Scott West

Almeno, così sembrano stare le cose. Ho assistito alla chiusura di due ottime indagini penali da parte del Dipartimento della Giustizia (DOJ) di Bush (2) e ho dovuto anche assistere, incredulo, al fatto che il mio ente, l'Ente per la Protezione Ambientale (EPA) si è messo a marciare allo stesso passo del DOJ. I due casi erano l'indagine penale sull'esplosione della Texas City Refinery e l'indagine penale sulla la rottura dell'oleodotto di transito sulla North Slope dell'Alaska, avvenuta nel marzo 2006. Nel primo episodio, diversi lavoratori sono stati uccisi o feriti, nel secondo, si è avuta la più grande fuoriuscita di petrolio in Alaska dai tempi della Exxon Valdez.

Penso che si possa tranquillamente partire dal presupposto che la BP (le grandi aziende non prendono decisioni, sono le persone che le gestiscono a farlo) non volesse far saltare in aria una delle proprie raffinerie, uccidere e ferire i suoi dipendenti, o far fuoriuscire greggio prezioso nella tundra e in un lago gelato. Quindi, che cosa ha portato questi "incidenti" ad essere oggetto di indagini penali? E' stata la cultura aziendale che assegnava ricompense per il risparmio sulle spese ad ogni livello e che riservava un trattamento duro a chiunque portasse cattive notizie alla dirigenza.

In generale il risparmio sulle spese avveniva a danno della sicurezza dei lavoratori e della protezione ambientale, e i lavoratori avevano imparato a limitarsi nel rendere note le proprie preoccupazioni su queste problematiche, perché parlarne apertamente di solito portava a perdere la propria fonte di sussistenza.

Quindi, ci troviamo di fronte alla situazione, in questi due casi, in cui si prendevano scorciatoie e si ignoravano i lavoratori che davano voce alle proprie preoccupazioni. L'azienda possedeva le informazioni interne necessarie per sapere che sarebbe potuta avvenire un'esplosione e che i tubi si sarebbero potuti rompere, eppure non ha preso i provvedimenti prudenziali che avrebbero preso persone ragionevoli per prevenire questi problemi. Questa è negligenza, ed è un comportamento criminale.

Come investigatore, voglio assicurarmi che si arrivi alle persone a livello più alto, nella società, responsabili delle decisioni negligenti, o a conoscenza del fatto che si stavano prendendo tali decisioni. Vogliamo altresì che tali persone che occupano posizioni di alto livello siano messe di fronte alle proprie responsabilità, in modo tale che le aziende si accorgano di questo e facciano quello che è giusto fare, sia all'interno della società oggetto di indagine sia in altre società del settore.

Creare un deterrente è un elemento di cruciale importanza, specie per una forza investigativa di dimensioni molto piccole quale è quella impiegata dall'EPA. Questi investigatori non possono prendere in considerazione tutti i criminali che agiscono a danno dell'ambiente, quindi i deterrenti sono auspicabili per ridurre il numero di criminali e di azioni criminali.

Multe irrisorie alle aziende e dichiarazioni di colpevolezza da parte delle aziende non pongono gli individui di fronte alle proprie responsabilità e non costituiscono in alcun modo un deterrente, perfino all'interno dell'azienda che ha commesso il crimine. La BP era recidiva dal punto di vista dei crimini ambientali quando sono accaduti questi due ulteriori reati.

Né le aziende imparano lezioni costruttive di civiltà dalle proprie cattive azioni se, quando sono oggetto di esami minuziosi, il governo interviene ad alti livelli (forse anche ai massimi livelli) e blocca le azioni degli investigatori e di chi rappresenta l'accusa, persone che lavorano con dedizione e con impegno.

Ho assistito a tutto ciò nel caso della fuoriuscita di petrolio e ho fatto tutto quanto era in mio potere per evitare che si agisse in questo modo scorretto. Anche il mio omologo incaricato delle indagini sulla raffineria ha cercato di fare quello che era giusto fare.

I nostri dirigenti all'interno del Dipartimento Indagini Penali dell'EPA, invece di dare sostegno ai propri supervisori sul campo, hanno impedito ad ambedue di andare avanti. Ho assistito a situazioni analoghe sia con governi Democratici, sia con governi Repubblicani, ma devo ammettere che quello a cui ho personalmente assistito con il DOJ (e l'EPA) nel caso della fuoriuscita di petrolio è stato assolutamente grossolano e disgustoso. Sono andato in pensione non appena ho potuto e ho fatto un bagno per lavare via il tanfo. Inoltre ho reso pubbliche le mie accuse. All'inizio il Congresso e i media hanno manifestato interesse, ma, con il cambiamento di governo, questo interesse ha avuto vita breve.

Ora abbiamo questa catastrofe nel Golfo del Messico. Cos'altro potrebbe essere in termini di morti, feriti, e distruzione ambientale? Quando ho sentito parlare per la prima volta dell'esplosione dell'impianto, ho detto a mia moglie che probabilmente si trattava di un impianto della BP, e, come si è visto, avevo ragione. Sono disposto a scommettere, inoltre, che quando le indagini sulle cause avranno avuto termine, si scoprirà che queste avranno a che fare con l'abitudine di prendere scorciatoie. Probabilmente ci saranno anche dei dipendenti che si faranno avanti, persone che avevano manifestato le proprie preoccupazioni e che erano state ignorate.

Non credo che la BP abbia imparato alcuna lezione, perché il nostro governo, nei casi precedenti, le ha semplicemente dato una bacchettata sulle dita. La BP non ha mancato nei riguardi dei cittadini degli Stati Uniti e dell'ambiente di tutto il mondo. La BP stava semplicemente facendo quello che fanno le aziende. E' il nostro governo ad avere delle mancanze nei nostri confronti. Speriamo che ci sia un'indagine penale forte e non intralciata, per scoprire le cause di questo "incidente" e che sia possibile formulare finalmente capi d'accusa adeguati.

Allora, forse, non ci sarà una prossima volta.

Scott West
Dipartimento Informazioni e Indagini Sea Shepherd Conservation Society
Agente Responsabile Speciale (in pensione) EPA degli Stati Uniti - Divisione Indagini Penali

Altri articoli sull'argomento:
http://www.newsweek.com/id/237651
http://www.seashepherd.org/news-and-media/news-081106-1.html
http://www.seashepherd.org/news-and-media/news-081119-1.html
http://www.peer.org/news/news_id.php?row_id=1123

Fonte:
Sea Shepherd, It Could Have Been Avoided, 10 maggio 2010

Traduzione a cura di Barbara Abatti per Sea Shepherd Italia

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