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04/05/2012
Il consiglio regionale abroga la legge sulla caccia per annullare il referendum.
L'hanno fatto, hanno avuto la faccia tosta, senza ritegno e senza dignità, di cancellare una legge (quella regionale sulla caccia) al solo scopo di annullare un referendum di limitazione della caccia del tutto legittimo, già ufficiale, con campagna referendaria già avviata, con i Comuni che stanno approntando i tabelloni per l'affissione dei manifesti di propaganda, con i volontari e le associazioni animaliste e ambientaliste che da settimane stanno spendendo moltissime ore di lavoro e che stanno investendo nella campagna informativa per il pubblico.
Tutto questo per fare un favore a un 6 per mille di cacciatori, sempre meno numerosi, sempre più vecchi e ormai in via di estinzione (ma mai abbastanza in fretta...), gente che prova piacere e divertimento nell'uccidere e provocare sofferenza negli animali indifesi.
Si sono inventati la scusa del costo troppo alto del referendum, che è appunto solo una scusa, perché:
1. Se volevano evitare il referendum, bastava recepire le richieste del referendum stesso (no caccia la domenica, no caccia sulla neve, 25 specie protette, no privilegi alle aziende venatorie), e tutta la popolazione piemontese sarebbe stata contenta, tranne 6 su 1000, i cacciatori.
2. E' ovvio che le spese per le votazioni sono da sostenere, eliminiamo allora le elezioni?
3. E' pura demagogia far credere alla gente che coi pochi soldi risparmiati dal referendum si facciano chissà quali "servizi sociali".
Questa gente ha preso in giro tutti i cittadini piemontesi, oltre a sputare in faccia a ogni regola di democrazia e legittimità.
Ora si vedrà come rispondere per vie legali a questa vergognosa votazione, ma intanto l'attività di propaganda per il 3 giugno si ferma. 27 voti favorevoli alla decisione della vergogna e 18 contrari: faremo sapere i nomi per ricordaceli alle prossime elezioni, ma già sappiamo che i più agguerriti a favore dei cacciatori sono stati Sacchetto e Cota.
Riportiamo infine la testimonianza di una attivista che ha seguito le discussioni in consiglio regionale.
Io c'ero - testimonianza di Eleonora
4 maggio 2012
Io c'ero... nella Sala del Consiglio ieri a Torino, a vedere "annullare il referendum del 3 giugno per limitare la caccia".
... ed ora capisco quando poi si può cambiare e passare dall'altra parte... quella che si dice illegale.
Ma quando si vede commettere una cosa illegittima e fatta con l'inganno da chi dovrebbe "governare", chi avrebbe ragione?
Qual è poi il confine tra legalità ed illegalità?
Ascoltare cose che nemmeno chi le diceva ci credeva, vedere chi lottava contro un'ingiustizia parlare, mentre quasi tutti facevano altro, senza ritegno a pochi metri da noi "spettatori", chattavano su facebook sui cellulari, telefonavano e chiaccheravano.
Moltissime volte hanno dovuto suonare la campanella, come a scuola, per far fare un po' di silenzio.
C'ero l'altro ieri tutto il giorno, si passava dal tartufo d'Alba a non fare pagare il biglietto dei bus ai militari.
C'ero ieri quando pochi punti prima dell'emendamento Sacchetto si proponeva in Consiglio Regionale di distribuire 2 milioni di euro ai gestori di impianti di sci perché "c'era stata poca neve", noi siamo in grado anche oramai di comandare il cielo...
L'altro ieri verso le 18 sono venuti a chiudermi pure il giubbino perché si vedeva una pericolosissima maglietta con il papero che spezza il fucile... naturalmente l'ho riaperto.
C'ero quando il consigliere Boniperti diceva con impeto che la caccia va difesa che se no si rovina l'economia, si perdono posti di lavoro, che bisogna ammazzare anche di domenica... guai a toglierla. (?!)
Bellissime invece le "arringhe" di Davide Bono, di Stara, di Eleonora Artesio di Monica Cerutti, ed altri che non sto ad elencare.. (ma per votare saremo bene informati... noi non siamo lo 0,6% dei Piemontesi).
Un plauso a Carla Spagnuolo, fuori dal coro e contro i suoi... ha ribadito con foga che avrebbe votato contro l'emendamento Sacchetto, coraggiosa, e naturalmente donna...
Fino all'ultimo abbiamo sperato, c'erano discussioni interne, pensavo, anzi mi illudevo che non poteva succedere una cosa così "sporca", ma quando è avvenuta non ci siamo trattenute, ed abbiamo detto tutto quello che pensavamo.
Siamo state accompagnate fuori, ma appena varcato il tendone non ricordo più nulla, tale era la "rabbia", sono svenuta, mi sono svegliata su un tavolo. Senza forze dopo 2 giorni in cui ho visto e sentito...
Perché sto scrivendo questo? Soprattutto per me... perché ieri mi sentivo il cuore scoppiare ed il sangue che pulsava in testa, ma io esserino di 46 kg, pacifista che non ammazzerebbe nemmeno una mosca (e nemmeno tutti gli altri animali) a sentire certe cose io visualizzavo un fucile, e mi vedevo caricarlo e "tutum", e dopo che li sentivo parlare io sparavo, mentalmente caricavo e sparavo!
Dato che non posso e non voglio farlo... ho bisogno di farlo ora almeno con le parole.
Le ingiustizie fanno male.
E ricordatevi il primo ferito o morto di domenica nella prossima stagione venatoria (un proiettile fa anche 4/5 km) sarà per colpa loro.
Difendere con tale ardore l'uccisione per divertimento, di creature inermi da parte dello 0,6% dei Piemontesi, oggi non ha senso.
Disdire un referendum, ad un mese esatto mentre il materiale è gia pronto, da pagare. Da chi non ha certo i finanziamenti dei partiti, anzi da chi non ha niente e mette pure di suo. Non posso fare altro che dire di nuovo:
VERGOGNATEVI
Ve l'ho detto ieri in aula e ve lo ridico.
Eleonora Giorda
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