Lottiamo per Felix, prigioniero nei laboratori di vivisezione della Oxford University

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05/04/2007

La campagna Speak lancia un appello per Felix, un macaco imprigionato nei laboratori di vivisezione della Oxford University, che dovra' subire per almeno due anni esperimenti invasivi e cruenti: ha inizio cosi' l'iniziativa "Lottiamo per Felix", che ha lo scopo di far liberare l'animale per potergli ridare una vita degna di essere vissuta.

Dall'Italia, non potendo partecipare ai presidi organizzati nel Regno Unito, non si potra' fare molto, ma, man mano che vi saranno iniziative a cui partecipare via mail, le segnaleremo. Invitiamo per intanto a guardare il video:
http://www.speakcampaigns.org/Felix/fighting_for_felix_video.php
e firmare la petizione:
http://petitionthem.com/default.asp?sect=sign&pet=3793

Diffondete la petizione il piu' possibile! Per compilarla dovete riempire i campi in giallo, inserendo, nell'ordine: nome e cognome; un breve commento, se volete; il vostro indirizzo email; il vostro indirizzo; la citta'; il CAP; poi c'e' un campo in cui dovete ricopiare le lettere e i numeri che vedrete nell'immagine sopra il campo stesso; poi c'e' un campo da cliccare se NON volete che il vostro nome appaia pubblicamente tra i firmatari; e infine premete il bottone "Sign It!".

Ed ecco la descrizione dell'iniziativa "Lottiamo per Felix" e la triste storia di questo povero animale...

Lottiamo per Felix

Per la prima volta, uno stabilimento di vivisezione ci ha dato il nome, le fotografie, i video dell'animale che intendono sfruttare per diversi anni. Ci hanno anche detto a quale tipo di maltrattamento sara' sottoposto.

Il termine latino Felix significa "Felice". Crediamo abbiano fatto apposta a dare questo nome a una scimmia che verrà imprigionata e torturata sistematicamente dai vivisettori dell'Università di Oxford.

Felix è il nome scelto dal Dottor Tipu Aziz per un macaco, destinato a subire esperimenti e torture nei prossimi anni. Non è difficile notare l'ironia che si cela dietro alla scelta di questo nome. Tipu Aziz è dichiaratamente insensibile alle torture inflitte agli animali, eppure ha dato un nome a un animale che userà come schiavo. Aziz lo ha ammesso tranquillamente: se fosse per lui, ucciderebbe gli animali per sottoporli a sperimentazioni cosmetiche, e ritiene inoltre che si dovrebbero usare in laboratorio anche le grandi scimmie.

E' ormai da tre anni che SPEAK lotta contro il progetto di costruzione di un nuovo laboratorio di vivisezione alla Oxford University. Finora abbiamo combattuto contro un concetto astratto, mattoni e cemento, insomma.

In questa lotta ora entra Felix, un essere vivente. Non stiamo lottando contro un edificio in costruzione sulla South Park Road, ma contro l'uso che se ne farà a spese degli animali che li' verranno imprigionati, torturati e infine uccisi. Il centro di ricerca sterminerà migliaia di animali non umani come Felix.

Felix è la scimmia apparsa di recente nel documentario "Le scimmie, i ratti ed io", trasmesso dalla BBC2 il 27 novembre 2006, in cui si mostra il volto accettabile della vivisezione che i ricercatori vogliono presentare al pubblico.

Il filmato ha mostrato Felix tenuto su una sedia di contenzione, pronto a essere condizionato dai visettori della Oxford University per la sua futura vita di tortura. La telecamera mostra che il "condizionamento" di Felix avviene "volontariamente". I ricercatori non hanno forzato Felix nella sedia di contenzione ne' a uscire dalla sua gabbia, se si mostrava restio. Chi e' stato testimone della dura realtà della vita in laboratorio, come infiltrato, e ha pubblicato la sua storia e mostrato le prove al pubblico, direbbe che questa è solo una rappresentazione mistificata di ciò che succede nei laboratori, e che la presentazione ai media e' palesemente di parte.

Felix durante un addestramento, mentre gli insegnano a cooperare con le stesse persone che presto gli infliggeranno (sempre che non abbiano gia' iniziato) inimmaginabili crudeltà e una morte orribile, se non le fermiamo subito.

Dato l'ovvio squilibrio di potere, e la vulnerabilità della vittima (per non parlare del fatto che il tempo e' denaro, il che rende la collaborazione da parte delle vittime essenziale), e' piuttosto chiaro che per avere il controllo occorre esercitare un certo potere e una certa autorità. E' in questo modo che si addestrano gli animali. Attraverso controllo e deprivazione. Non può mai essere un atto di cooperazione, ma deve sempre derivare dal controllo.

Non dimentichiamo che nessuna scimmia, cane, gatto o altro animale, noi compresi, si presterebbe mai volontariamente a essere mutilato o macellato o avvelenato. Si tratta, in sostanza, di andare contro l'istinto di sopravvivenza, che serve in generale ad evitare il dolore, la sofferenza e ovviamente la morte. Per poter esercitare il controllo, l'oppressore deve disporre di una vittima collaborativa. Il potere di un vivisettore o di un tecnico di laboratorio sta nella paura che riesce a infondere nelle sue vittime. La realta' della vita di Felix e' che non gli verranno mai concesse gentilezze, mai avra' dignita', ne' ricevera' rispetto da parte dei suoi torturatori. Gli verra' insegnato ad avere paura.

Qui non si tratta di fantasiose affermazioni propagandistiche degli oppositori alla vivisezione, bensì di fatti ben documentati. Si tratta di fatti già da noi evidenziati in un articolo pubblicato sul sito di SPEAK, in cui si riporta il contenuto di un modulo di richiesta (fattoci pervenire di nascosto dal Ministero degli Interni) di un importante vivisettore dell'Università di Oxford, che richiede al Ministero di effettuare vivisezione sui primati.

Tra tutti i documenti che ci sono pervenuti, ce n'erano alcuni che dimostravano che il metodo standard usato per costringere una scimmia all'obbedienza con lo scopo di facilitare gli esperimenti era di prenderla per fame. Si puo' certamente affermare che questo non sia molto "umano", ne' che si tratti di un addestramento in cui gli animali collaborano "volontariamente". E' un esercizio di brutalita', che Felix si è trovato a subire e continuerà a subire fino alla sua morte.

Quando il documentario della BBC2 e' stato girato, Felix doveva essere sottoposto a un intervento chirurgico al cervello. Questo intervento invasivo al cranio di Felix potrebbe non essere ancora avvenuto, ma potrebbe aver luogo da un momento all'altro. Nei prossimi due anni Felix sarà confinato in isolamento, in una piccola gabbia, e dovrà sopportare una lunga serie di test. Non verra' legato alla sedia di contenzione per farlo divertire, ma per seviziarlo.

Attualmente non siamo in grado di dire per quanto tempo Felix verrà lasciato vivere. La sua vita potrebbe assomigliare a quella degli "Oxford Two", due macachi cerebralmente lesi da un intervento chirurgico e forzati a subire 15 anni di sevizie, incarcerati nei laboratori della Oxford University. Una cosa è comunque certa: se non agiamo ora, Felix non sarà più in grado di riaffacciarsi sul mondo esterno e vedere i suoi simili. Felix vivrà, sotto tortura e alla fine morirà senza aver conosciuto la libertà, un suo diritto fondamentale.

Ricordiamo George, reso cieco e ridicolizzato da un ricercatore della Oxford University; lo stesso riercatore e' stato indagato con accuse di crudeltà inflitte a un macaco di nome Jez. Ricordiamo anche Bjee, un'altra vittima dei vivisettori di Oxford.

E' di vitale importanza non dimenticare Felix. E' la sua unica possibilita' di sopravvivenza al verdetto sentenziato dai suoi maltrattatori. E' imperativo combattere per Felix e per il suo diritto alla vita! Per il diritto a una vita senza sofferenze... Felix non è un numero. E' un individuo, proprio come gli altri animali tenuti prigionieri e torturati alla Oxford University.

Non permettiamo che Felix venga trasformato in un altro ricordo come George, Jez, Bjee e gli Oxford Two!

Sappiamo che era troppo tardi per gli Oxford Two, ma non è ancora troppo tardi per Felix. La Oxford University non può liquidarci dicendo di averlo ucciso, come ha fatto per gli Oxford Two. Sappiamo che vogliono tenere Felix vivo per sfruttarlo il più a lungo possibile, ma dobbiamo agire adesso, se vogliamo avere qualche probabilità di salvargli la vita. Non deve passare la sua vita incarcerato nei laboratori-fortezza della Oxford University a soffrire e morire in solitudine. La sua vita appartiene a lui e non a Tipu Aziz o alla Oxford University.

Gli Oxford Two, George, Jez e Bjee hanno sofferto e sono morti per mano dei loro tormentatori. Tuttavia, Felix è ancora vivo, sta subendo sevizie adesso e continuerà a subirne per almeno due anni. Aiutaci a combattere per Felix! Tutti coloro a cui davvero importa qualcosa della sofferenza di Felix si uniscano a noi nell'iniziativa "Lottiamo per Felix". Mandiamo un messaggio chiaro e forte alla Oxford University: gli daremo del filo da torcere, se pensano di torturare Felix nei prossimi anni e alla fine ucciderlo!

SPEAK ha un messaggio per la Oxford University.

Sappiamo che i vostri piani di sperimentazione su Felix dureranno due anni o forse più. Se per qualunque ragione riterrete nel vostro interesse uccidere Felix prima di quanto dichiarato, pensateci due volte. Se Felix muore misteriosamente, vi raccomandiamo di pensare molto seriamente alla vostra linea d'azione. L'opinione pubblica britannica disapproverà fortemente questa condotta, e SPEAK non la dimenticherà.

Ci vuole un raro coraggio in una persona per liberarsi dall'indottrinamento istituzionale di un sistema che fa credere alla gente che non ci sia altra valida alternativa, per il progresso della conoscenza, se non continuare ad aggrapparsi a una cattiva scienza vecchia di cento anni o più.
Campagna SPEAK

Fonte
Campagna Speak, Fighting for Felix
http://www.speakcampaigns.org/Felix/felix.php

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