L'esportazione di scimmie dalla Malesia per la vivisezione

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29/08/2007

L'associazione malese Sahabat Alam Malaysia, un'associazione ambientalista e umanitaria (non animalista) ha scritto una lettera aperta al Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente, sulla questione dell'esportazione di scimmie dalla Malesia verso i laboratori di vivisezione di tutto il mondo. E' istruttivo leggerla, per rendersi conto della tragicita' della situazione di questi poveri animali.

Malesia: NO all'esportazione delle scimmie

La nostra associazione, Sahabat Alam Malaysia (SAM) ha saputo dalla Lega Internazionale per la Protezione dei Primati (IPPL) che il Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente ha autorizzato la vendita di macachi (a coda lunga e a coda di maiale) alla Cina, soprattutto per scopi riproduttivi.

La questione e' venuta alla luce solo di recente, quando la notizia dell'esportazione e' stata evidenziata nella Zoo Biology List. Nella lista e' stato riportato che "un noto fornitore ha richiesto al Ministro la licenza di esportazione di scimmie verso la Cina e sembra che il Ministro abbia dato l'approvazione".

Allo stesso tempo, l'associazione SAM ha saputo dal quotidiano cinese South China Morning Post che in Cina sta avendo molto successo l'allevamento di scimmie destinate ai laboratori statunitensi di bio-difesa. Anche la richiesta interna sta aumentando, dato che un numero sempre maggiore di laboratori stranieri stanno costruendo centri di ricerca sul territorio cinese, dove ci sono meno interferenze da parte degli attivisti animalisti.

Il piu' grande allevamento di scimmie di trova a Guangxi, una regione che "produce" la meta' delle scimmie usate per gli esperimenti, ed e' di proprieta' della signora Xie. Noto come Guangxi Weimei Bio-Tech Company, ha iniziato con poco meno di 100 macachi quattro anni fa, e ora ne ha piu' di 12.000. E' previsto un enorme progetto di espansione, che coprira' un'area pari a 31 campi da calcio, e che, una volta terminato, il prossimo anno, portera' il numero di macachi prigionieri a 20.000.

Oltre all'allevamento Weimei, ne sono sorti molti altri, soprattutto nelle regioni di Guangxi e Guangdong. Grazie al sostegno governativo a vari livelli, e ai grossi finanziamenti degli investitori privati, il numero di allevamenti e' triplicato in un decennio, stimolato dalla domanda dei programmi di bio-difesa statunitensi.

L'anno scorso, gli otto allevamenti registrati nel Guangxi hanno ospitato circa 40.000 scimmie, e quest'anno un numero ancora piu' alto, perche' tutti si stanno espandendo, e vari altri allevamenti stanno richiedendo la licenza al governo.

Si prevede che la richiesta di primati non umani aumentera' enormemente, dato che gli USA stanno sviluppando vaccini e terapie contro le armi biologiche e contro malattie emergenti. Il CITES (Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie di fauna e flora Selvatiche minacciate di Estinzione) ha evidenziato che il numero di macachi importati dagli USA ogni anno e' passato da 3266 a 12.878. Anche il prezzo delle scimmie e' aumentato, da 1.500 a 20.000 yuan. Le scimmie vengono vendute anche all'Unione Europea, Giappone, Corea del Sud e Taiwan.

SAM ha ricordato una dichiarazione della Segreteria del Ministero delle Risorse Naturali e dell'Ambiente, in cui si proponeva che le scimmie fossero esportate in Giappone, Corea, Taiwan e Hong Kong come animali domestici o per la loro carne.

Esportare i nostri macachi in questi paesi come cibo o come animali domestici puo' essere un modo per nascondere la loro esportazione come animali destinati a una morte orrenda negli esperimenti di bio-difesa degli USA (NdT: e comunque la morte per macellazione non e' meno orrenda, ne' e' una bella cosa essere tenuti progionieri in piccole gabbie per la gioia di qualche "collezionista" di animali esotici...).

Sottoporre gli animali selvatici a una vita di sofferenza e tortura nelle condizioni piu' orrende, sottoporli a test per vaciini e terapie contro armi biologiche e malattie emergenti e' sia inimmaginabile che inacettabile.

Finora nessuno studio e' stato fatto per verificare un eventuale aumento della popolazione dei macachi in Malesia. Come ci puo' essere un aumento di popolazione con la deforestazione in atto e la conseguente scarsita' di cibo per gli animali?

Il Ministero e il Dipartimento per la fauna selvatica dovrebbe ricordarsi gli avvenimenti del passato, di uso e abuso dei macachi della Malesia da parte degli USA nei primi anni '80, quando gli animali sono stati sottoposti a torture orribili: venivano gettati dei pesi sulla loro spina dorsale, venivano colpiti da dosi letali di radiazioni, sottoposti a test delle bombe a neutroni e venivano usati per provare armi biologiche.

Questi e altri abusi, compiuti nei centri di ricerca militari e presso istituti universitari hanno causato enormi proteste da parte di organizzazioni nazionali e internazionali per la protezione degli animali selvatici, e hanno portato a un divieto di esportazione delle scimmie.

Il Ministero dovrebbe quindi annullare la licenza di esportazione al fornitore. Le esperienze passate dovrebbero essere state una lezione sufficiente. Dopotutto, cosa ci guadagna la Malesia da queste esportazioni?

Il Governo dovrebbe preoccuparsi per gli animali selvatici del suo Paese e mantenere il divieto di esportazione delle scimmie.

S M Mohd Idris
President
Sahabat Alam Malaysia
http://www.surforever.com/sam/intro.html

Fonte:
EVANA, Malaysia: NO to monkey export, 17 agosto 2007

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