Perche' "donare" animali alle popolazioni povere?

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13/12/2007

"Donare" animali a chi soffre la fame: un danno per tutti.

Alcune associazioni umanitarie credono di poter combattere la fame nel mondo solo incoraggiando le nazioni povere a essere più simili a noi nello sfruttamento degli animali e nella degradazione dell'ambiente. La loro attività consiste dunque, in mezzo ad altre cose invece utili, nell'inviare a queste popolazioni capre, yak, maiali, polli e altri esseri senzienti.

Ma questo non aiuta affatto a combattere la povertà, nel lungo termine, ed è un danno per le popolazioni stesse, per l'ambiente, e naturalmente per gli animali.

Per gli animali

Non c'è alcuna garanzia che vengano trattati bene, qualsiasi cosa queste organizzazioni dichiarino, e la loro fine è sempre e comunque la morte violenta (specie per i maiali e per i piccoli che le capre danno alla luce).

Per le persone affamate

"Donare" animali per la produzione di latte e di carne non è davvero utile a queste popolazioni.

La maggior parte della popolazione mondiale è intollarante al lattosio, non sono in grado di digerire il latte. Per esempio in Zambia quasi il 100% della popolazione è intollerante al lattosio. E inoltre, il latte di un'altra specie non è MAI un alimento adatto agli umani, né da giovani né da adulti.

Gli animali, quando usati come "fabbriche di carne", consumano molto più di quanto producano, sono fabbriche di proteine alla rovescia. Per ogni kg di carne prodotta, servono da 4 a 30 kg di vegetali, oltre che centinaia di litri d'acqua. Uno spreco enorme, che, ben lungi dall'aiutare i poveri, li impoversisce ancora di più.

I requisiti nutrizionali dei 2-3 miliardi di persone che attualmente vivono con 2 dollari al giorno o meno, a cui vanno aggiunti i 2 miliardi di persone che si prevede si aggiungeranno nei prossimi 20 anni, possono essere soddisfatti solo attraverso una dieta tradizionale efficiente. I prodotti animali sono tra le fonti di cibo meno efficienti che esistano.

Nei paesi in via di sviluppo, la maggior parte delle persone che riescono a nutrirsi in maniera adeguata consumano pochissimi (o per nulla) prodotti animali, eppure la loro dieta - formata per lo più da cereali, legumi, verdura e frutta - soddisfa tutti i requisiti nutrizionali. Un numero molto maggiore di persone potrebbero nutrirsi adeguatamente con questo tipo di dieta, consumando le stesse risorse, rispetto al numero di persone che si possono nutrire con una dieta a più alto contenuto di alimenti animali.

Per l'ambiente

Come già detto, gli animali sono "fabbriche di proteine alla rovescia": serve loro molto cibo per produrne in cambio poco, il che causa un enorme spreco di risorse - terreno, acqua, energia, cibo - e conseguente impatto negativo sull'ambiente sotto vari aspetti. Nel caso di animali allevati a pascolo non si pone il problema dello spreco di terra e acqua per la coltivazione del loro mangime (che ruba spazio alla coltivazione di cibo per il consumo diretto umano), ma si verifica invece il pericolo, ugualmente grave, di desertificazione.

Sono cosi' enormi i danni al suolo causati dal sovrasfruttamento dei pascoli (erosione, desertificazione), che la Cina ha disposto all'inizio del 2007 il divieto di pascolo in tutta la nazione, ripetendo il provvedimento temporaneo gia' adottato un anno prima. In Cina si è riscontrato questo problema solo di recente, ma in molte altre nazioni già da tempo si sono verificati seri problemi di compattamento del suolo, erosione e diminuzione di fertilità in molte aree dedicate all'allevamento di bovini e ovini. Queste comprendono l'Ovest americano, l'America centrale e meridionale, l'Australia e l'Africa sub-sahariana.

Non mettiamo in contrapposizione "animali" e "umani"

Abbiamo mostrato come usare gli animali come "macchine" per la produzione di carne, latte, uova, non è solo un danno per gli animali stessi, ma è un danno anche per l'ambiente e per le popolazioni che si vorrebbero aiutare: teniamolo bene a mente!

E' molto facile passare per "cattivi" quando si fanno queste osservazioni, o per quelli che "preferiscono salvare gli animali che le persone", ma la realtà dei fatti è che invece non esistono affatto situazioni in cui far del male o uccidere gli animali sia necessario, e porti vantaggi agli umani (se non "vantaggi" superficiali, come soddisfare il palato o la vanità di chi ha i soldi per permettersi questi lussi). Al contrario, in tutti i casi in cui c'è sofferenza per gli animali, c'è sempre anche un danno per l'ambiente e di conseguenza per gli esseri umani stessi.

Bisogna superare l'abitudine diffusa che vuole contrapposti umani e animali: non esiste contrapposizione, e sempre può e deve esserci rispetto verso tutti.

Come speriamo di aver spiegato sopra, il fatto che esistano popolazioni affamate non giustifica l'abuso sugli animali: primo, perché non è né necessario né utile sfruttare gli animali per aiutare queste persone, ma anzi, stiamo solo esportando modelli sbagliati che portano alla non sostenibilità e che in ultima analisi sono dannosi per le popolazioni stesse. Secondo, perché esistono soluzioni ben migliori che non fanno del male a nessuno: agli animali, agli umani, all'ambiente. Quelle vanno sostenute, e solo quelle, e non è vero che solo perché "si cerca di aiutare" vada giustificato tutto, anche le scelte sbagliate e miopi.

Cosa puoi fare tu

Un invito fattivo a tutti: quando ricevete un'email o una lettera da una associazione umanitaria che vuole aiutare le popolazioni più povere, e lo fa "donando" animali... non rimanete in silenzio, ma rispondete loro spiegando che non si tratta di una scelta giusta, sotto alcun punto di vista. Inviategli un link a questo articolo, e spiegate perché non potrete sostenerli fino a che non decideranno di portare avanti iniziative che non danneggino nessuno, animali, ambiente, uomini.

Grazie.

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