Come nuoce agli animali l'industria della pelle

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11/12/2006

Molti pensano che non sia cosi' grave indossare capi in pelle (scarpe, giubbini, borse, ecc.), perche'tanto gli animali "non sono stati uccisi apposta". Invece, le cose non stanno proprio cosi'... perche' pergli allevatori la pelle e' un grosso guadagno. E in molti casi il pellame viene importato dall'India, e viene ottenuto a prezzo di enorme sofferenze per gli animali, come si puo' vedere in un video-denunciagirato pochi anni fa.

La pelle puo' essere prelevata da mucche, maiali, capre e pecore; da animali esotici come alligatori, struzzi e canguri; ed anche da cani e gatti, che vengono uccisi in Cina per la loro carne e la loro pelle, la quale viene poi esportata in tutto il mondo.

La plurimiliardaria industria della carne trae profitto da qualcosa di più della sola carne degli animali. Secondo un rapporto del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (ma lo stesso avviene in Europa e nel resto del mondo..), la pelle degli animali rappresenta "il sottoprodotto economicamente più importante" dell'industria dell'allevamento intensivo. Vale a dire che e' un grosso guadagno per gli allevatori, non certo un prodotto di scarto.

Quando la produzione di latte delle mucche nelle aziende casearie diminuisce, le mucche vengono uccise e la loro pelle viene conciata. Le pelli dei vitelli, allevati per la "carne bianca", sono trasformate in pellame di qualità. Il successo economico dei macelli e delle industrie di latticini è direttamente legato alla vendita di pellami.

La pelle è anche presa da cavalli, pecore, agnelli, capre e maiali che vengono macellati per la carne. Altre specie di animali sono cacciate ed uccise esclusivamente per la pelle, incluse zebre, bisonti, bufali d'acqua, cinghiali, canguri, elefanti, alci, squali, delfini, foche, trichechi, rane, tartarughe, coccodrilli, lucertole e serpenti.

Allevare animali la cui pelle viene alla fine trasformata in pellame, crea inquinamento e consuma enormi quantità di combustibili fossili. Gran parte della pelle nel mondo è conciata usando cromo ed altre sostanze pericolose. Una tra le conseguenze disastrose dell'usare queste sostanze nocive è la minaccia alla salute umana derivante dagli elevati livelli di piombo, cianuro e formaldeide che si trovano nelle falde acquifere nelle vicinanze delle concerie.

Fonte: http://www.cowsarecool.com

Video shock

Da un'indagine della PETA americana si scopre che la pelle negli USA, ma anche in vari paesi europei e' spesso importata dall'India, e l'industria della pelle continua a sottoporre mucche ed altri animali a crudeltà illegali durante il trasporto e la macellazione.

Il video, disponibile qui:
http://www.petatv.com/tvpopup/prefs.asp?video=skin-trade-ili
e' in inglese, ma le immagini parlano da sole, e qui sotto e' disponibile un riassunto di quanto raccontato nel documentario.

L'India e' il maggior produttore mondiale di pelle. In India le mucche sono state tenute in enorme considerazione sin dall'antichita', viste come simbolo di maternita' e portatrici di vita; nonostante cio', migliaia di questi animali vengono uccisi ogni settimana, non solo per la loro carne, che viene esportata per lo piu' negli Stati Uniti e in Europa, ma soprattutto per la loro pelle. La maggior parte delle famiglie povere nell'India rurale vende le proprie mucche, dopo aver ricevuto rassicurazioni sul fatto che gli animali continueranno a vivere in fattorie. I vitelli, molti dei quali troppo giovani per essere venduti legalmente, vengono comunque separati dalle madri e messi in vendita.

Dal momento che il commercio della pelle dei vitelli e' proibito in quasi tutta l'India, gli animali vengono costretti ad affrontare una lunga marcia verso i pochi stati in cui possono essere uccisi legalmente. Per preparare i vitelli a questo viaggio estenuante i loro aguzzini inchiodano delle particolari calzature sui loro zoccoli. Gli animali vengono spronati senza pieta' con bastoni e se li si osserva da vicino si puo' notare che i loro peli sono ritti per la paura e l'esaurimento. I vitelli sono costretti a camminare, a volte per giorni interi, attraverso il caldo soffocante e la polvere, e non viene dato loro ne' cibo ne' acqua. Molti di loro cadono a terra sfiniti, e anziche' ricevere aiuto, i poveri vitelli ricevono una strofinata di tabacco e peperoncino sugli occhi; inoltre gli aguzzini, tentando di rimetterli in piedi, rompono loro ripetutamente la coda e le ossa.

Un veterinario presente sul luogo, a cui e' stato chiesto di dare un parere sulle condizioni dei vitelli, ha dichiarato che il loro stato di salute e' pessimo. Sono disidratati, deboli, possono a malapena reggersi sulle zampe. Ha aggiunto che l'utilizzo del peperoncino come stimolo per i vitelli, oltre ad essere una pratica veramente dolorosa, e' assolutamente inutile.

Il trasporto dei vitelli attraverso il confine e' illegale, vengono quindi caricati di notte su camion, sfruttando la copertura del buio. Questa operazione comporta molto dolore per gli animali, infatti molti di loro muoiono e quelli che sopravvivono rimangono intrappolati tra i corpi degli altri. La legge permette di trasportare non piu' di 6 mucche per camion, ma in realta' ne vengono stipate 2 o 3 volte di piu'. I cuccioli ed i piu' deboli spesso cadono e rimangono intrappolati.

I vitelli provenienti da ogni parte dell'India arrivano cosi' in alcuni mattatoi oltre il confine. All'arrivo, meta' di loro sono collassati a causa delle ferite e dello sfinimento, altri sono morti. Questi animali sono lasciati sotto il sole cocente senza cibo, acqua o cure mediche, l'unico "sollievo" che viene dato ai vitelli e' la macellazione. Per legge i vitelli dovrebbero venir uccisi con un taglio netto alla gola, ma in realta' spesso gli addetti al macello utilizzano coltelli poco affilati, che rendono ancora piu' dolorosa la loro morte.

Le pelli di questi animali vengono poi portate in alcune concerie, dove vengono trattate con sostanze chimiche, come cromo ed altre tossiche, per fermare la decomposizione. L'acqua usata per conciare può essere fonte di inquinamento per le falde acquifere, causando tumori e altre malattie a chi abita vicino a questi stabilimenti.

A poco a poco si stanno formando gruppi in India che si oppongono all'uccisione dei vitelli per ottenere pelle: alcuni cittadini fermano i camion che trasportano vitelli, ma le proteste del pubblico non trovano ascolto. Alcuni animali sono stati salvati e possono adesso vivere tranquilli in un rifugio. I principali importatori di queste pelli sono il Regno Unito, la Germania e gli Stati Uniti.

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