Non e' una "tragedia della follia"

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13/05/2010

E' piuttosto follia lasciare in mano armi a persone violente, e i cacciatori lo sono sempre, per definizione.

La morte delle due guardie zoofile di Genova ammazzate da un cacciatore quando sono andate a notificargli un verbale di sequestro per maltrattamento dei cani non e' una "tragedia della follia", o perlomeno non e' solo questo.

Come ha dichiarato il Sottosegretario Martini "Questo gravissimo episodio ci fa comprendere come quella della difesa degli animali sembri avere i profili di una vera e propria battaglia di civiltà con le sue vittime". E' vero. Le seppur minime leggi a protezione degli animali, il faticoso processo del farle rispettare, la crescente sensibilita' dell'opinione pubblica su questi temi vengono vissute come un affronto da molti di quelli che dello sfruttamento e dell'uccisione degli animali hanno fatto la ragione della loro vita.

Chi considera gli animali come "cose proprie" non puo' tollerare che qualcuno venga a sindacare sul come questi animali vengono trattati: sono "roba" sua e ne fa quello che vuole. In nome della "selezione della razza" come faceva l'allevatore di cani Guberti, per puro sadismo come tanti episodi di cronaca (finalmente) raccontano, per insofferenza a una qualunque, minima regolamentazione.

Non si tratta solo di risentimenti o di personalita' deviate; non si possono passare sotto silenzio le continue provocazioni contro le associazioni protezioniste accusate di "lucrare" con gli animali, i "sondaggi" per la reintroduzione della soppressione nei canili, le continue polemiche contro la "repressione" per i casi di maltrattamenti. Sono associazioni e gruppi di pressione che fanno capo ad ambienti venatori, a settori dell'allevamento e a circensi che non accettano qualsiasi minima idea di protezione, meno che mai di diritti, degli animali.

Bisogna interrogarsi sull'assurdita' di concedere centinaia di migliaia di permessi di porto d'armi, per la caccia, o per la difesa personale con controlli palesemente inadeguati. Non dimentichiamo che la caccia, oltre ai milioni di animali ammazzati e' anche causa, ogni anno, di innumerevoli incidenti con decine di morti e centinaia di feriti.

Bisogna valorizzare e facilitare il lavoro delle guardie zoofile e venatorie invece di intralciarlo con sempre piu' astrusi vincoli burocratici.

Sopratutto non bisogna arrendersi - mai - all'ignoranza, alla malvagita', alla miseria di tutti coloro che non sanno guardare negli occhi un animale.

Piangiamo ogni giorno milioni di vittime non umane, oggi dobbiamo piangere Elvio e Paola, vittime umane della stessa violenza.

di Valter Fiore, 12 maggio 2010

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