La carne inquina l'aria più delle industrie e del traffico. Specie quella di pollo.

09/01/2020

Oltre a far aumentare il rischio di tumori, malattie cardiovascolari e altre malattie tra le prima cause di morte in Italia. Oltre a provocare l'antibiotico resistenza per l'abuso di antibiotici negli allevamenti. Oltre a essere tra le fonti primarie di gas a effetto serra. Oltre a generare un enorme spreco di risorse, con conseguente impatto ambientale disastroso.

Oltre a tutto questo, il consumo di carne è diventato uno dei fattori determinanti della diffusione nell'ambiente delle polveri sottili, o meglio, polveri fini (ancora più dannose), che attaccano i polmoni e penetrano nell'organismo fino ad arrivare al sistema cardiocircolatorio. Causando asma, allergie, bronchiti, enfisema, tumori, problemi cardiocircolatori.

Le prime vittime sono i bambini e l'Italia detiene il non invidiabile primato in Europa per le morti provocate da questo genere di inquinamento: 45.600 vittime in un anno. Questi sono i dati del 2016; nel 2015 eravamo secondi per numero di vittime, nel 2016 abbiamo raggiunto il maggior numero di vittime in tutta Europa e siamo diventati undicesimi nel mondo.

Sono gli allevamenti di animali una delle cause principali di inquinamento da polveri fini: sono secondi solo al riscaldamento. Il riscaldamento domestico ne è responsabile per il 38% e subito dopo vengono gli allevamenti, col 15,1%. L'industria è al terzo posto, con l'11,1% e poi viene il traffico automobilistico, col 9%. Ma, mentre nel settore dei trasporti e dell'industria le emissioni sono in diminuzione, negli allevamenti sono in aumento.

Tutti gli allevamenti costituiscono un problema: che si tratti della produzione di carne o di pesce, di uova o di latticini. I peggiori però sono quelli di polli e galline, per la carne o per le uova, con emissioni che vanno dal doppio al triplo rispetto agli altri.

Questo genere di inquinamento è definito "da particolato PM 2,5": si tratta di particelle solide e liquide sospese in aria con diametro inferiore a 2,5 micron, dette "polveri fini", che sono in grado di penetrare a fondo nel nostro organismo. Permangono molto a lungo in atmosfera e trasportano altri inquinanti (come metalli pesanti e idrocarburi), diventando così ancora più pericolose.

Non solo danni alla salute, ma anche economici: vanno infatti conteggiati anche i costi sanitari causati dal particolato PM 2,5. Uno studio pubblicato pochi mesi fa da ricercatori delle università americane Carnegie Mellon e Stanford ha dimostrato che i 4 settori sopra citati, maggiormente responsabili delle emissioni di polveri fini, contribuiscono al PIL nazionale per meno del 20%, ma sono responsabili di oltre il 75% dei danni.

Ma questi costi non sono sostenuti dall'industria dell'allevamento: a loro vanno i guadagni, i costi gravano sulle spalle della società intera. In Italia la situazione non è diversa: i settori responsabili sono gli stessi, gli allevamenti impattano più di industria e traffico, e riguardo ai danni alla salute umana siamo i primi in Europa per numero di morti.

I dati per l'Italia vengono dall'Ispra (l'istituto italiano per la protezione ambientale) e quelli per l'Europa (Italia inclusa) dal dossier 'The Lancet Countdown 2019: Tracking Progress on Health and Climate Change', da poco pubblicato a cura di esperti di 35 istituzioni internazionali e agenzie dell'ONU.

Quello dell'inquinamento da polveri fini è un motivo di più per evitare il consumo di carne e di ogni prodotto dell'allevamento: possiamo difenderci, ne abbiamo il potere. Siamo noi a decidere che cosa mangiare: è tempo di smettere di credere alla propaganda dell'industria dell'allevamento e fare i nostri interessi, non i loro.

Per passare a un'alimentazione che non uccide nessuno, richiedi la nostra guida gratuita: ti aiuterà a rendere ancora più facile la transizione.

Scarica la guida gratuita

Fonti

Peter Tschofen, Inês L. Azevedo, Nicholas Z. Muller, Fine particulate matter damages and value added in the US economy, PNAS October 1, 2019 116 (40) 19857-19862; first published September 9, 2019 https://doi.org/10.1073/pnas.1905030116

Dataroom, Inquinamento: il 50% è prodotto dai riscaldamenti e allevamenti intensivi

Hai un sito o un blog? Se vuoi in pochi secondi puoi avere un box con le ultime notizie di AgireOra aggiornate in tempo reale per i tuoi visitatori. Leggi come inserire il Box Notizie sul tuo sito!

Iscriviti alla Mailing list

Iscrivendoti accetti l'informativa sulla privacy.

Segui le nostre attività:

Vuoi sostenerci?

Il 100% della tua donazione verrà usato per gli animali.

Da oltre 20 anni AgireOra esiste solo grazie al continuo lavoro di volontari non retribuiti e delle donazioni di persone come te.

57%

Stampiamo 2500 manifesti informativi | Dettagli »

Obiettivo: Stampa di 2500 manifesti in vari formati (3000 €)

Oppure con bonifico bancario

Altri obiettivi

Cos'hanno in comune queste persone? Ciascuno di loro sta salvando migliaia di animali.

Siamo tutti diversi, trova il modo adatto a TE per aiutare gli animali!