I cattivi sono sempre gli altri. E noi?

25/06/2020

di Marina Berati

Scene che spezzano il cuore, di animali sofferenti che ti guardano negli occhi chiedendo un po' di pietà. Di animali che urlano terrorizzati, che si dibattono per sfuggire alla morte, alla lama che taglierà loro la gola.

Sono le scene mostrate nelle video-investigazioni in allevamenti e macelli, girate in ogni parte del mondo.

Come reagisce chi le guarda? Per molti, non lo sappiamo (quelli che guardano e tacciono). Di altri, invece, conosciamo la reazione, perché la scrivono sui social network dopo aver guardato i video.

Una parte di loro esprime il suo dolore per gli animali e dichiara di voler smettere con la carne. Molti altri, però, pur condannando la violenza sugli animali in generale, reagiscono negando: negano che quella violenza esista, oppure negano la propria colpa e se la prendono con "gli altri", o negano che sia possibile opporsi.

Esaminiamo questi tipici atteggiamenti di negazione uno per uno, per imparare a superarli. Quelle che seguono sono commenti reali e ciascuno di essi esemplifica un tipo di "negazione".

1. "Andate a *** governanti, ma come *** si può essere così disumani! Io non sono vegetariana ma queste cose sono mostruose e pura follia, ma come si fa, possibile che non si possa fare diversamente?"

Questa è una reazione diffusissima: ci si scandalizza, ci si scaglia contro qualche presunto colpevole - il governo, gli allevatori, quelli che non fanno i controlli, ecc. - senza mai pensare che la colpa è nostra, i mandanti siamo noi. Gli animali vengono uccisi perché noi vogliamo mangiare carne, pesce, latticini e uova.

È una verità semplice, ma non la vogliamo guardare in faccia. Eppure, sarebbe positivo farlo, perché ci farebbe scoprire che abbiamo il potere per cambiare le cose: possiamo decidere di salvare tutti gli animali che attualmente sono uccisi per la nostra alimentazione.

L'altro concetto, anch'esso tristemente diffuso, espresso in questa frase, è che "ammazzare va bene, purché gli animali non soffrano". Ma non è possibile! Se devono finire ammazzati, sono merce, niente altro. E se i consumi rimangono questi, non c'è altra possibilità se non allevare migliaia di animali in ogni singolo allevamento, imprigionandoli in spazi molto ristretti.

Ma se anche, per assurdo, non soffrissero in vita... sarebbe giusto ammazzarli? Se teniamo un cane con tutti i riguardi e gli facciamo fare una bella vita per 6 mesi, un anno, sarebbe giusto tagliargli la gola e farlo a pezzi per mangiarlo? No, il pensiero ci fa orrore. Ma gli altri animali non sono diversi da lui.

2. "Questi video sono solo montature per fare scena. Uccidere un animale per divertimento è un discorso. Uccidere un animale per sopravvivenza è un altro discorso."

Capisco benissimo che non si riesca a credere alla violenza quotidiana che purtroppo è "normale" negli allevamenti e ci si voglia illudere che non esista. Ma credere alle bugie dell'industria zootecnica e non alla realtà di quello che migliaia di video-investigazioni hanno rivelato in tutto il mondo... ci rende complici.

Nessun animale viene ucciso per la nostra sopravvivenza. Vengono uccisi perché vogliamo mangiare per sfizio dei prodotti di cui non abbiamo alcun bisogno, e che anzi ci fanno male e aumentano di molto la probabilità di ammalarci gravemente e di morire.

Sta a noi scegliere se vogliamo mangiare o meno la carne, il pesce, i latticini e le uova, non possiamo nasconderci dietro il falso mito della "necessità".

3. "L'unica cosa che vorrei è non far soffrire gli animali. Ma la natura ci ha voluto onnivori. È la catena alimentare!"

Se non si vogliono far soffrire gli animali non li si deve mangiare, non ci sono vie di mezzo. Ed è fattibile, perché la natura non ha affatto voluto che noi mangiassimo carne: esistono animali carnivori, che devono per forza nutrirsi di carne, ma noi non siamo tra questi. Il nostro organismo rimane in salute quando ci nutriamo di vegetali.

Siamo onnivori nel senso che possiamo anche occasionalmente mangiare carne, non che ne abbiamo bisogno. Ma un consumo continuativo ci danneggia, sia sul breve che sul lungo periodo, e le quantità che oggi sono considerate "normali" aumentano di molto la probabilità di ammalarsi di malattie gravi. Se dobbiamo fare quello che "la natura" ha voluto, allora dobbiamo nutrirci di vegetali.

4. "Non serve essere vegani o vegetariani per salvare gli animali".

Ammetto che questa affermazione risulta un po' misteriosa: come possiamo salvare gli animali, se li mangiamo? Se con "animali" intendiamo solo quelli d'affezione, come i cani e i gatti, certo, non serve essere vegan per salvarli.

Ma tutti gli altri sono animali come loro: mucche, galline, vitelli, polli, pesci, maiali, conigli, pecore, capre, ecc. Soffrono come loro, provano emozioni come loro. E l'unico modo per salvarli è essere vegan. Se si mangia carne, o pesce, o latticini o uova, si causa la loro uccisione, sempre, da qualunque genere di allevamento provengano.

5. "Ti sei mai chiesta che fine farebbero tutti gli animali del mondo se tutti facessero la tua scelta (rispettabilissima) dato che nessuno potrebbe permettersi il mantenimento degli animali."

Questa obiezione pecca di ingenuità più delle altre, certo, eppure tantissimi la pongono. Sottintende che debba succedere che improvvisamente tutti diventano vegan in un sol colpo, e quindi non si saprebbe cosa fare degli animali che in quel momento sono negli allevamenti. Ma questa non è certo una situazione realistica.

Man mano che le persone diventano vegan, ci sarà meno richiesta di carne e altri prodotti animali e quindi verranno fatti nascere meno animali. Non ci sarà mai un momento in cui avremo tanti animali di cui non sappiamo che fare: semplicemente, non nasceranno. Gli animali non "durano molto" in allevamento: da poche settimane dei polli, a 4-5 anni al massimo delle mucche. In pochi anni si possono svuotare, ma di certo in pochi anni non avremo un mondo vegan... magari!

Anziché negare, riconosciamo il nostro potere di cambiamento

In tutti i casi citati, un fondo di preoccupazione per gli animali esiste: anziché negare, o incolpare gli altri, cerchiamo di capire che invece è in nostro potere salvare delle vite. La scelta è in mano nostra, ed è una scelta facile. Ha solo aspetti positivi, per tutti.

Per renderla ancora più facile, abbiamo preparato una guida pratica ricchissima di informazioni: richiedila, è gratuita. E se sei già vegan, invita le persone che conosci a scaricarla!

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Foto di Aussie Farms

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