08/09/2020
di Marina Berati
Tempo di lettura: 5 minuti
Mi rivolgo a te, che sei contro gli allevamenti intensivi e li ritieni un gran danno per gli animali e la natura... ma, allo stesso tempo, immagini che la soluzione stia nel "migliorare" gli allevamenti, attraverso maggiori controlli, e nella trasformazione da allevamenti intensivi a piccoli allevamenti "familiari" o "del contadino".
Se la pensi così, ho qualcosa da dirti: voglio spiegarti che non esisteranno mai allevamenti in cui gli animali non soffrono. Voglio spiegarti che gli animali vanno sempre a finire al macello, da qualsiasi allevamento provengano, piccolo o enorme, per la carne o per il latte o per le uova.
Leggimi per 5 minuti, per favore. È davvero importante, se ritieni orribile quello che subiscono gli animali e ti interessa il loro benessere.
Se ti preoccupi per il benessere degli animali, non farti incantare da chi fa promesse a vuoto, da chi sostiene che comprando "dal contadino" gli animali saranno salvi. Non è vero. Mai.
Tutti gli animali, di tutti gli allevamenti, finiscono sgozzati negli stessi identici macelli, nel terrore, nella violenza più cieca, nell'odore del sangue, tra le urla dei loro compagni uccisi prima di loro.
E solo perché noi possiamo avere un pezzo di carne nel piatto, un pezzo di formaggio, una frittata. Per questi prodotti di cui possiamo benissimo fare a meno, gli animali subiscono violenze indicibili.
"Ma anche le galline ovaiole del contadino?", ti chiederai. Certo che sì: da sempre le galline che non producono più finiscono in pentola. Proprio adesso "il contadino" dovrebbe smettere di ucciderle? Perché mai dovrebbe mantenere per anni animali che costano e non producono? Non possiamo essere così ingenui da crederci.
Se davvero ti stanno a cuore gli animali, non ascoltare chi fa propaganda ai piccoli allevamenti. Ascolta invece la tua coscienza, non zittirla, ha ragione lei. Quello che fanno agli animali in allevamenti e macelli è atroce e l'unico modo per evitarlo è smettere di consumare prodotti che derivano da qualsiasi genere di allevamento, perché gli animali vengono sempre e comunque uccisi.
È semplice, lo facciamo in tanti, io da più di 20 anni, e ti assicuro che non è nulla di che: superato il primo impatto del cambio di abitudini, non ci vuole proprio nulla!
E a rendere le cose ancora più facili, ti aiutiamo noi, con il Vegan Discovery Tour: riceverai in mailbox, per 20 giorni, moltissime informazioni e consigli pratici per fare il passaggio a vegan. È tutto gratuito, iscriviti subito!
Potresti obiettare: "Ma se anche alla fine sono uccisi lo stesso, almeno nei piccoli allevamenti gli animali sono trattati bene e sono felici". Posso confutare la tua obiezione in tre modi:
Se lo stesso trattamento fosse riservato a cani e gatti, la troveresti giusta? Se un cane fosse trattato benissimo in una famiglia, ma dopo un anno venisse portato al macello e sgozzato, la troveresti una bella cosa? Applica la stessa risposta agli altri animali: i maiali, i vitelli, i polli, non sono diversi dai cani, soffrono allo stesso modo.
Non è vero che nei piccoli allevamenti gli animali sono trattati bene: tutte le investigazioni fatte negli allevamenti addirittura certificati come "rispettosi del benessere animale" hanno trovato condizioni pessime. Il fatto che un allevamento sia più piccolo di uno intensivo non assicura affatto che gli animali stiano bene. E una mucca che si vede portare via suo figlio ogni anno appena partorito (perché solo così produce latte) soffre come quelle degli allevamenti intensivi, e così suo figlio.
Negli allevamenti gli animali sono merce. Sempre. Sono qualcosa, non qualcuno. Sono esseri da sfruttare e poi uccidere. La storia dell'allevatore che ama i suoi animali è una bugia: se li amasse, non li ammazzerebbe.
Poniamo il caso ipotetico di una persona che, convinta di fare del bene agli animali, consumi solo prodotti di piccoli allevamenti. Il che vuol dire non consumare MAI prodotti confezionati (perché gli ingredienti animali di certo non arrivano da piccoli allevamenti) e comprare sempre gli ingredienti in modo diretto.
Ma... questa persona ne consumerà 100 volte meno di prima? Se vogliamo sostenere che quello dei piccoli allevamenti sia un modello per cambiare le cose, deve essere applicabile a tutti. Ma allora bisogna anche consumare molto meno, visto che, al momento, la quantità di prodotti animali derivanti da allevamenti piccoli è meno dell'1% del totale.
E se ti viene da ribattere "Ma in futuro possono essere di più!", rispondo che:
non è possibile. Già adesso non c'è più spazio sul pianete per allevare animali e coltivare i loro mangimi (la foresta amazzonica viene disboscata per questo). Figuriamoci se a ogni animale dovesse essere assegnato dieci volte tanto spazio rispetto ad oggi (e comunque rimarrebbe uno spazio piccolissimo)!
Se per assurdo fosse possibile, la strage di animali sarebbe uguale. Avere 10 allevamenti che allevano 10mila animali l'uno o averne 10mila che allevano 10 animali l'uno è la stessa cosa, come numero di animali uccisi.
A rigor di logica, l'unico modo per essere coerenti con la scelta di consumare solo prodotti di piccoli allevamenti sarebbe consumarne 100 volte di meno. Facendolo, si provoca la morte di una quantità di animali 100 volte inferiore. Lo ammetto, nel bilancio globale della sofferenza è un bel passo avanti. Ma non perché si acquista da piccoli allevamenti: perché si consuma molto meno!
Tuttavia, in termini di "giusto-ingiusto", uccidere di meno non rende "giusta" l'uccisione. Se si ritiene che la violenza sia sbagliata, che uccidere senza necessità non sia mai accettabile... uccidere anche un solo animale rimane ingiusto.
E dunque, ti invito di nuovo ad ascoltare la tua coscienza e cambiare abitudini, non cambiando fornitore di carne (e pesce, e formaggi e uova), ma informandoti su come passare a un'alimentazione 100% vegetale. Fai questo percorso con noi, con il Vegan Discovery Tour, il nostro viaggio virtuale alla scoperta della scelta vegan.
Tante persone hanno partecipato finora, e hanno usato i nostri consigli per diventare vegan, ecco un paio di testimonianze tra le tante:
"L'idea di diventare vegan non mi era estranea; ho trovato specificamente il Tour, proprio questo, tramite una ricerca. E sono infinitamente grata!"
"Sono felice di aver fatto questa scelta. Mi fa sentire in pace con me stesso e con tutti gli esseri viventi."
Credits foto: Jo-Anne McArthur / We Animals
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