Super-batteri e allevamenti: record di decessi in Italia

20/03/2019

Si è appena tenuto il VII Congresso Internazionale AMIT (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) che ha fatto il punto sul tema dell'antibiotico-resistenza, fornendo dati aggiornati e sempre più preoccupanti: in Europa muoiono ben 33 mila persone l'anno per infezioni che gli antibiotici non sono in grado di trattare, in quanto causate dai cosiddetti super-batteri, che resistono agli antibiotici noti.

Quasi un terzo dei decessi europei avviene in Italia: circa 10 mila morti l'anno, soprattutto anziani e bambini. Le infezioni si contraggono soprattutto in ospedale e possono essere di ogni tipo, come spiega il presidente Amit: "Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi quali polmoniti e sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti".

Accanto al suggerimento di lavarsi spesso le mani per non contrarre le infezioni, rimane il dato più preoccupante, costante di anno in anno: una delle principali cause dello sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici è il loro utilizzo negli allevamenti di animali per l'alimentazione umana. Gli antibiotici sono usati sia per la promozione della crescita degli animali, sia per cercare di prevenire le epidemie.

L'Amit spiega in una sua nota che questa pratica coinvolge anche la salute umana, dato che "le deiezioni degli animali contengono batteri ad alta resistenza che si diffondono nei terreni circostanti gli allevamenti stessi, nelle acque di scolo e quindi nei fiumi e laghi".

L'uso massiccio di antibiotici è sempre più necessario negli allevamenti, perché gli animali sono tenuti in condizioni di tale affollamento e di sofferenza fisica e psicologica che non sarebbero in grado di sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche di vario genere. Non è realisticamente possibile mantenere gli attuali ritmi di produzione e allo stesso tempo cambiare le condizioni di allevamento in modo da non rendere più necessari antibiotici ed altri farmaci.

Si tratta dunque dell'ennesimo danno causato dagli allevamenti, un motivo in più per cambiare modello alimentare: solo il passaggio a un'alimentazione a base vegetale, iniziando fin da subito con una drastica diminuzione dei consumi di carne, pesce, latte e uova, può eliminare questo problema.

Questa è una responsabilità non solo delle istituzioni, ma anche dei singoli cittadini. Ciascuno sceglie "cosa mangiare" e le scelte alimentari sono l'arma più potente che abbiamo come singoli per salvaguardare la salute: nostra, della collettività, del pianeta e degli animali.

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