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28/11/2017
Quando ci chiedono, con aria di rimprovero, "Ma sei un vegano fai da te?", ribaltiamo la domanda: "Perché tu, invece, non sei 'fai da te' da sempre, mangiando cose infinitamente meno sane?". Sfatiamo una volta per tutte questo mito!
Si tratta di una credenza molto diffusa, non solo tra gli onnivori, ma anche tra i vegan e gli aspiranti tali: molti sembrano pensare che finché si segue una dieta onnivora, tutto bene, non serve porsi alcun interrogativo sulla salubrità di quello che mangiamo, non serve informarsi, non è necessaria una consulenza medica.
Invece, nel momento in cui scegliamo di eliminare dalla nostra dieta i cibi più dannosi in assoluto, vale a dire, carne (pesce incluso), latticini e uova, allora dobbiamo correre dal medico a chiedere consiglio su come impostare l'alimentazione. Ma perché mai non dovremmo invece chiederlo da onnivori? A nessuno viene in mente di farlo, nessuno si sveglia al mattino pensando: "Devo andare a farmi prescrivere una dieta per non sbagliare alimentazione".
Perché? Perché il seguire una dieta onnivora fai-da-te è una cosa che fanno tutti? Non è certo una buona ragione! Anzi, proprio perché lo fanno tutti, le malattie degenerative stanno aumentando e appaiono in età sempre più verde, iniziando a porre radici già nell'infanzia. E sono legate al grande consumo di cibi animali della "normale" dieta onnivora.
Perché proprio chi diventa vegan dovrebbe correre dal nutrizionista, mentre chi mangia a ogni passo piatti straripanti di colesterolo, grassi animali, e carenti di fibra e di vitamine, poco variati, con interi gruppi alimentari praticamente esclusi (legumi, frutta secca, e anche delle stesse verdure ne vede ben poche...), dovrebbe continuare così senza preoccupazioni?
Quando passiamo da una dieta onnivora a una 100% vegetale, non è plausibile che improvvisamente peggioriamo la nostra alimentazione dal punto di vista della salute: o la miglioriamo oppure, in casi veramente eccezionali, ma ben poco verosimili, la lasciamo invariata. Non possiamo peggiorarla!
Consideriamo infatti due casi estremi:
Lo stesso accade per tutti i casi intermedi: perché mai dovrebbe succedere che da una dieta onnivora non basata sul junk-food passiamo a una vegan basata sul junk-food? Non è realistico.
Per questo non è proprio possibile peggiorare la propria dieta passando da onnivori a vegan, ma solo migliorarla, e per questo la dieta onnivora fai-da-te ci deve preoccupare ben più di quella vegan fai-da-te.
"E la B12?!". Già sembra di sentire il coretto di chi si vuole preoccupare a ogni costo! Non tratteremo qui il tema B12, se ne è parlato tanto e ancora se ne parlerà, ma diciamo semplicemente che il "problema B12" ce l'hanno tutti: i vegani, i vegetariani e anche gli onnivori. Ricordiamolo per l'ennesima volta: la B12 che si ricava nella dieta onnivora proviene dalla carne di animali che assumono l'integratore di B12. Quindi, certo, il vegano deve integrare, e pure il vegetariano, ma l'onnivoro non carente è tale solo perché l'integratore viene dato agli animali e, nonostante questo, una larghissima parte della popolazione onnivora è carente (vedi: Anche gli onnivori devono integrare la B12, parola del governo USA). Solo che non lo sa e non se ne preoccupa, mentre i vegan lo sanno. Impossibile diventare vegan senza incappare in informazioni sulla B12, ammettiamolo! (Informazioni corrette e scientifiche sul tema si trovano nelle pagine del PiattoVeg).
Certo che servono, non siamo dei Superman o delle Wonder Woman ;-)
Ma NON ci servono più che agli onnivori, anzi, ci servono di meno, questo è il punto.
Dal medico ci andiamo quando ci ammaliamo, come tutti; dal nutrizionista ci andiamo per le stesse ragioni per cui vi si recano gli onnivori:
Se si consulta un nutrizionista qualsiasi, specie nel caso di alimentazione nell'infanzia, le probabilità sono alte di gettare al vento i propri soldi; non solo, ma di ricevere informazioni completamente errate o comunque imprecise, quando non ci si trovi davanti addirittura a pressioni tese a far cambiare la propria scelta vegan.
Questo perché, purtroppo, siamo ancora lontani dal traguardo di una diffusa competenza professionale sulla nutrizione basata sui vegetali. In particolare tra i pediatri è ancora molto difficile trovare competenze di questo genere. Si trovano ancora forti pregiudizi basati sulla mancata conoscenza della letteratura scientifica e della pratica clinica nel settore.
Come fare allora a trovare il professionista giusto? Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV mette a disposizione sul suo sito la mappa dei suoi soci professionisti sul territorio, nonché indicazioni per eventuali consulenze a distanza (nei casi in cui non sia necessaria una visita, ma solo un colloquio per impostare l'alimentazione, cosa che avviene spesso in questo cambio).
Importante notare che per i bambini non è necessaria la consulenza di un pediatra, è sufficiente un qualsiasi professionista della nutrizione competente in alimentazione pediatrica (medico non pediatra, biologo nutrizionista, dietista). Il bambino dovrà sempre essere seguito dal pediatra di base per quanto concerne la salute, i bilanci di crescita, ecc., ma sullo specifico aspetto dell'alimentazione può essere seguito da un'altra figura professionale, che può a sua volta interfacciarsi col pediatra di base. Questo può avvenire, e spesso avviene, anche con consulenze a distanza.
Chi ha bisogno di consigli professionali può dunque fare riferimento alla mappa dei soci di SSNV.
Vai alla mappa dei medici e nutrizionisti
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"Papà, raccontami ancora di quando le persone hanno smesso di uccidere gli animali per mangiarli."
La storia che studieranno le prossime generazioni la stiamo scrivendo noi adesso. Facciamo in modo che sia una storia migliore per tutti gli esseri viventi.