Quanto si può cadere in basso per attaccare la scelta vegan?

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23/11/2017

Una tesi surreale contro la scelta vegan, piena di insulti e disprezzo contro chi semplicemente cerca di diminuire la sofferenza degli animali e avere un impatto minore sulla società e sull'ambiente, anche per le generazioni future. Il tutto strumentalizzando foto di cadaveri (umani), la condizione delle donne e tutto ciò che capita a tiro.

Si tratta di un articolo pubblicato settimane fa, ma che ci viene tuttora segnalato da molti per l'inclusione nella sezione "bufale e fake news" del nostro sito.

L'articolo inizia con un titolo volutamente offensivo, che va a toccare le corde di chi ha fatto una scelta di rispetto per tutti gli animali, il pianeta e le future generazioni: "Perché non c’è nulla di etico nella vita di un vegano".

L'articolo poi, tra offese, prese in giro, fatti senza fondamento, strumentalizzazione di foto di cadaveri (umani), è imperniato su un punto fondamentale: secondo l'autore essere vegan causa danni alle persone e all'ambiente per il consumo di cibi come... le mandorle, gli anacardi, l'avocado e la quinoa.

Rispondere in modo serio a una tesi così surreale è arduo, ma ci proviamo.

Prima però una considerazione: se l'autore fosse effettivamente preoccupato per l'impatto ambientale e sociale di questi cibi, allora avrebbe impostato l'articolo in modo molto diverso, invitando TUTTI a consumarne una quantità minore o a non consumarne affatto, o a consumare solo quelli provenienti da certi tipi di coltivazione. Invece l'articolo non mira assolutamente a questo, non pare di interesse per l'autore diminuire eventuali danni: mira solo a sputare odio e a schernire la parola "etica", cercando scuse poco credibili per farlo. L'autore dimostra inoltre di non sapere nemmeno in che cosa consiste la scelta vegan e che cosa mangia il vegan medio.

E' poi troppo comodo pretendere la perfezione dagli altri, da chi sta cercando di fare la differenza in meglio, e invece per se stessi considerare lecita ogni azione dannosa perché, tanto, si dichiara di non interessarsi all'etica! Tipico atteggiamento di molti.

Ci sarebbero tantissimi aspetti da criticare a cui rispondere per le rime, ma ci limitiamo a due fatti fondamentali.

Fatto 1 Questi cibi non hanno niente a che vedere con l'essere vegan o meno, non c'è alcun motivo per ritenere che chi è vegan li mangi molto di più di chi è onnivoro. Decidere che il loro consumo è legato alla scelta vegan, solo perché questi ingredienti si trovano in alcune ricette vegan (ovvio che vi si trovano, come qualsiasi altro vegetale!) è totalmente arbitrario e assurdo. E, soprattutto, la quantità totale di questi cibi consumata dagli onnivori è infinitamente più alta di quella consumata dai vegan, perché gli onnivori sono molti di più! Nemmeno se i vegan consumassero 100 volte tanto questi cibi rispetto agli onnivori potrebbero eguagliarne i consumi!
Quindi l'accusa di distruggere il pianeta a causa di tali consumi andrebbe casomai rivolta agli onnivori e non ai vegan.

Gli anacardi ad esempio sono venduti come snack salati da svariate marche della grande distribuzione da decenni, come le noccioline e tutto il resto di frutta secca. Però, siccome esistono ricette vegan che utilizzano anacardi (come ne esistono di onnivore!), allora la colpa dell'eventuale sfruttamento di manodopera per la coltivazione di anacardi è dei vegan! Dove sta la logica in tutto questo? Non c'è.

Gli avocado si trovano in qualsiasi supermercato e fruttivendolo; se la loro vendita dovesse basarsi sugli acquisti dei vegan, sarebbero spariti dal mercato praticamente subito. Il loro consumo è aumentato, certo, ma semplicemente perché sono sempre più facili da trovare e vengono proposti dalla grande distribuzione, come avviene per la quinoa, che fino a pochi anni fa raramente si trovava, quindi TUTTI ne acquistano di più, non certo i vegan.

Usando il ragionamento dell'autore, potremmo sfornare decine di titoli offensivi e "acchiappa-click":

  • "L'omosessualità uccide e distrugge il pianeta"
  • "Le donne pretendono la parità ma nel frattempo uccidono senza pietà"
  • "Gli austriaci sono un popolo privo di ogni etica"

In fondo anche gli omosessuali, le donne, gli austriaci mangiano mandorle, anacardi, avocado e quinoa.

Fatto 2 Qualunque cibo animale causa spreco di risorse, morte e sfruttamento umani (oltre che animali ovviamente) in quantità ben maggiore di qualsiasi cibo vegetale, superiore di ordini di grandezza. Questo perché per 1 kg di carne servono in media 15 kg di vegetali appositamente coltivati, ottenuti consumando moltissime risorse, come acqua, energia, terreni fertili, usando sostanze chimiche ed emettendo gas serra nel processo produttivo. Una piccola parte del mondo può farlo solo perché sfrutta le risorse di tutto il resto del pianeta, causando povertà, fame, desertificazione, inquinamento.

Ovvio che anche la coltivazione di vegetali consuma risorse, solo un ingenuo potrebbe pensare che vengano prodotti a costo zero. Ma proprio per questo ogni ingrediente animale consuma molto di più di quelli vegetali, perché per ogni kg di prodotto animale devono essere coltivati svariati kg di vegetali, e questo non può essere evitato in alcun modo, sarà sempre così.

La fame nel mondo, la siccità, il disboscamento sono causati per la gran parte dalle coltivazioni di cibo per gli animali e dai terreni sovrasfruttati come pascolo. Quindi utilizzando ingredienti vegetali stiamo sempre e comunque diminuendo enormemente l'impatto sull'ambiente e sulle popolazioni più povere.

I fatti sono questi:

  • L'alimentazione 100% vegetale è l'unica sostenibile per il pianeta; inutile nascondere la testa sotto la sabbia, occorre guardare in faccia la realtà.
  • Questa alimentazione può facilmente essere resa ancora più sostenibile scegliendo gli ingredienti vegetali con meno impatto degli altri, certo. Ma si parla di un miglioramento minimo in confronto a quello enorme che si ottiene passando dal consumo di cibi animali a vegetali, quindi PRIMA va fatto il passaggio da ingredienti animali a vegetali, poi si può discutere del resto.
  • L'alimentazione onnivora non può essere resa più sostenibile, perché i suoi problemi sono intrinseci nei prodotti animali: sostituendo un prodotto animale con un altro non si risolve niente, ogni tipo di allevamento causa uno spreco enorme di risorse.
  • Chi attacca ogni scelta etica e offende chi la compie, con il chiaro intento di mantenere lo status quo, non cambierà mai niente, causerà solo oscurantismo, cercando scuse per andare avanti come sempre.

Cosa puoi fare tu?

In generale, di fronte a bufale sulla scelta vegan si prova molta rabbia: cercare di allontanare la gente da una scelta etica è molto più grave che limitarsi a non seguire tale scelta. La cosa migliore da fare, per stare meglio noi, ma soprattutto per compensare i danni, è trasformare la nostra indignazione in azioni concrete per gli animali (e di conseguenza per l'ambiente, per le persone che muoiono di fame, per garantire un futuro alle prossime generazioni, perché è tutto collegato).

Come fare? Inizia così:

  • L'articolo originale ha avuto decine di migliaia di "mi piace" e di condivisioni. Non diffonderlo anche tu, anche se solo per criticarlo! Condividi invece questa pagina il più possibile.
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